09/09/07

APPENDICE II - (GRAMMATICA DEL CADORINO DI VENAS) - Aggiornata il 18/9/2022



GRAMMATICA CADORINA DI GIANCARLO SORAVIA 


Introduzione

Il cadorino è un dialetto ladino. Esso è sostanzialmente unitario ma si divide in queste tre varianti maggiori, in ordine di conservatività: Occidentale - “Oltrechiusa” - (Vodo, Borca, San Vito), parlato anche a Cibiana, (dove per dietro si dice daòs), Nord-orientale - “Oltre Rio Rin” - (Lozzo, Vigo, Lorenzago e Auronzo) (dietro=davòi) e Centro-meridionale (Domegge, Calalzo, Pieve, Valle, Perarolo e Ospitale) (dietro=drio). Abbastanza diversi sono il Comeliano e l'Ampezzano, più il primo del secondo. Invece solo un po' diverse sono le varianti parlate nei comuni cadorini che si trovano nella valle agordina (Selva di Cadore) e in quella zoldana (Zoppè di Cadore).

Il dialetto che qui si presenta è quello parlato a Venas, ora piccola frazione del Comune di Valle di Cadore. Ha caratteristiche intermedie tra il cadorino centro-meridionale e quello oltrechiusano.

Venas conta attualmente circa 550 abitanti, con circa 200 ancora parlanti il dialetto. La grande maggioranza dei giovani si esprime ormai solo in italiano.

Le guerre, le vicende politiche, l'emigrazione, lo spopolamento, la separazione ampezzana, la mancanza di testi scritti, l'immigrazione di non cadorini, tutto ha contribuito a indebolire l'unità e la vitalità del linguaggio cadorino, che oggi viene parlato da sempre un minor numero di persone. Si aggiungano a suo sfavore la scuola e la televisione monolingui e dei pregiudizi sociali.

Ma le vecchie parole conservano una certa bellezza ed un certo fascino, che con questo lavoro si cerca di svelare e di far rivivere. 

 

Pronuncia e scrittura

La pronuncia delle lettere differisce dall’italiano per quanto riguarda la d e la z.

La d in cadorino assume spesso il suono dell'inglese th di father, si rende talvolta con đ, ma in questo lavoro si scriverà sempre d. (Es. adès, adià, apède, arde, ardento, batidà, carchedun)

la z in cadorino viene sempre pronunciata con il suono inglese di think (lettera greca theta θ), e viene rappresentata in questo lavoro con ẑ. Esempi: aguaẑo, ẑancio, ẑapin, ẑima, ẑucro, ecc.

È ben conosciuta la palatalizzazione di c in ci, (Es. ciasa, cianeva, ciarbon).

Invece la g a Venas si trasforma spesso in i, (Es. iato (gatto)), oppure in d, (Es. dal (giallo)).

Particolare è l’uso del trittongo uoi, molto comune sia nei toponimi, (Es. la Buoite), sia nei lemmi, (Es. bisuoin, fuoia, incuoi, vuoito).

Caratteristica è anche l’inversione -ru, -ra in -ur, -ar, come burto (brutto), fardel (fratello), garnel (granello), garmal (grembiule), ecc.

Ci sono molte altre caratteristiche del ladino che si riscontrano nella parlata di Venas, per ultimo si citerà l'anteposizione del pronome "se" all'infinito:

Deve ancora maturarsi" - L'à ancora da se fèi.

 

Abbreviazioni (solo per questa sezione grammaticale):


OC/C - Oltrechiusa (Vodo, Borca, San Vito) + Cibiana
(le cui varianti sono segnate in grassetto sottolineato es.: la pitareles)

CNO - Cadorino Nord-Orientale (Lozzo, Vigo, Lorenzago, Auronzo) segnato anche come OR - Oltre Rio Rin

CCM - Cadorino Centro-Meridionale (Calalzo, Domegge, Pieve, Valle, Perarolo)



NOTE GRAMMATICALI


ARTICOLI


Determinativi


Singolare

Italiano

Dialetto

il

al

l’

l'

la

la

l' la


ESEMPI:

il verme - al vermo

l'osso - l'os

la casa - la ciasa In OC/C cèsa

l'ape - la ava


Plurale

Italiano

Dialetto

i

i

gli

i

le

le (in OC/C la)


ESEMPI:

i sentieri - i troi

gli uomini - i omin

le farfalle - le pitarele   (la pitareles)





Indeterminativi


Singolare

Italiano

Dialetto

uno

an

una

na


ESEMPI:

un fratello - an fardel

una donna - na femena




ARTICOLI PARTITIVI

L'articolo partitivo esiste in dialetto solo nella forma "ce n'ho di libri buoni" "I n'èi de libre boi", ma non nella forma "datemi del pane", a cui si rimedia o dicendo: "daséme pan" o usando "an tin de": "daséme an tin de pan"

 

 

IL NOME


FORMAZIONE DEL PLURALE


Maschile


I nomi terminanti in -o, -an, hanno il plurale in -e (Es. caureto - caurete, an - ane)

I nomi terminanti in -al hanno il plurale in -ai (Es. ciaval - ciavai)

I nomi terminanti in -el hanno il plurale in -iei o -ei (Es. fardèl - fardiéi, ciavél - ciavéi)

I nomi terminanti in -ol hanno il plurale in -oi, -ui (Es. fiol - fioi, ròdol - ròdui)

I nomi terminanti in -on, -uó hanno il plurale in -oi (Es. cordon - cordoi, lenẑuó - lenẑuói )


In
OC/C ci sono alcune parole maschili dove irregolarmente viene aggiunta una s alla forma singolare (Es. taulà (fienile) fa taulàs, rù (ruscello) fa rus, fior fa fiores, viestì fa viestìs, ecc.)



Femminile


I nomi terminanti in -a hanno il plurale in  -e


In OC/C si aggiunge una s, e l'articolo "le" si trasforma il "la" (Es. la coltrines).

Le parole terminanti in -te, -ie, -on, -as, -is rimangono invariate (Es. na nuotedoi nuote, na leiedoi leie, na costruẑiondoi costruẑion, na radis doi radis.


In OC/C viene aggiunta una s o es:

nuotes - leies - costruẑiones – radises.


I NOMI ALTERATI



DIMINUTIVO


-in



ditino - diedolin


regalino - regalin



-uto



ragazzuccio - rieduto


cagnuccio - ciuanuto

VEZZEGGIATIVO


-eto



fioretto - fioreto


libretto - libreto

ACCRESCITIVO


-on



omone - omenon


librone - libron

DISPREGIATIVO


-ato



ragazzaccio - riedato

cagnaccio - cianato




L'AGGETTIVO


Dimostrativi 

 

Italiano

Dialetto

questo

codesto

quello/quell'

questi

quelli/quegli

questa/quest'

chesto

---

chel

chesti

chei o chi

chesta

codesta

---

quella/quell'

chela

queste

cheste       (chestes)

quelle

chele         (cheles)



ESEMPI:

questo abete - chesto peẑuó

quell'uomo - chel òn

questi uomini - chesti òmin

quegli uomini - chei omin / chi omin


quest'acqua - chesta èga (aga)

quell'arsura - chela arsità

queste giornate - cheste dornade   (chestes dornades)

quelle donne - chele femene    (cheles femenes)


Indefiniti


alcuno (Si usa solo alcuni = anquante - per altre voci Vedi qualcuno e nessuno)

altrettanto - autretanto / altrettanta - autretanta

altrettanti - autretante / altrettante - autretante (autretantes)

altro - autro / altra - autra / altri - autre / altre - autre (autres)

certo - ẑerto / certa - ẑerta / certi - ẑerte / certe - ẑerte (ẑertes)

molto e parecchio in dialetto si rendono con an grun

nessuno - nissun / nessuna - nissuna

ogni - ogni

poco - puóco / poca - puóca / pochi - puóche / poche - puóche (puóces)

qualche - carche

qualcuno - carchedun / qualcuna - carcheduna

qualsiasi - calcheséa

tale - tal / tali - tai

tanto - tanto / tanta - tanta / tanti - tante / tante - tante (tantes)

troppo - massa

tutto - duto / tutta - duta / tutti - dute / tutte - dute (dutes)


ESEMPI:

Gli ho dato cinque mele e altrettante arance - I èi dà ẑinche pome e autretante naranẑe (autretantes naranẑes)

Ogni matto fa i suoi atti - Ogni mato fa(s) i so ate

Ho molta fame - Èi an grun de fame

Poco cibo - Puoco da magnà

Qualche camminata ti fa bene - Carche caminada te fas ben

Non ha nessun amico - No l'à nissun amigo

Tanti sentieri - Tante troi

Sei troppo grasso - Te sos massa gras

Sei tutto rosso - Te sos duto ros


Possessivi


mio, mia, miei, mie - mè, mè, mè, mée (mées)

tuo, tua, tuoi, tue - tò, tóa, tò, tóe (tóes)

suo, sua, suoi, sue - sò, sóa, sò, sóe (sóes)

nostro, nostra, nostri, nostre - nostro (nòs), nostra, nostre, nostre (nostres)

vostro, vostra, vostri, vostre - vostro (vòs), vostra, vostre, vostre (vostres)

loro -


ESEMPI:


Il mio ombrello - La mè ombrela

Mia madre - Mè mare   / ma mare (NOTA: ma, ta e sa è una forma irregolare al posto di mè, tò e sò, usata a Cibiana solo verso i familiari, usata anche al maschile: ma pare, ma fardel

La tua pentola - La tò pegnata

I suoi denti - I sò dente

Il nostro comune - Al nostro comun  (al nòs comun)

Vostra madre - Vostra mare

I loro vestiti - I sò viestì(s)

 

 

Numerali cardinali

1 un
2 doi
3 tre
4 quatro
5 ẑinche
6 sié
7 sete
8 oto
9 nuóve
10 diese         
OC/C dies
11 undese       
OC/C undes
12 dodese       
OC/C dodes
13 tredese       
OC/C tredes
14 quatordese  
OC/C quatordes
15 quindese     
OC/C quindes
16 sedese        
OC/C sedes
17 disisete
18 disdoto
19 disnuove
20 vinte o vinti
21 vinteun
22 vintedoi

30 trenta

40 quaranta

50 ẑinquanta

100 ẑento

200 dosento

300 tresento

1.000.000 an milion

1.000.000.000 an miliardo




Ordinali

prin, secondo, terẑo, quarto, quinto..... ẑentesimo, milesimo...


Collettivi

paio (pèr - invariabile) an pèr, doi pèr, tre pèr......

dieséna, vinténa, trenténa.......

 

 

Il Comparativo

Come in italiano, il grado comparativo stabilisce un confronto, nelle tre forme: più (pì), meno (manco) e tanto quanto (tanto quanto (canto)).


ESEMPI:

Qusta camera è più piccola dell'altra - Chesta cambra la é pì piciola de che l'autra

Questa camicia è meno bella - Chesta ciamisa (ciamésa) la é manco bela

Hanno da perdere tanto quanto te - I à da perde tanto quanto (canto) ti ()



Il Superlativo

In dialetto non esiste il superlativo assoluto, sostituito da "molto = an grun", mentre il superlativo relativo è come nell'italiano.



ESEMPI:

Il miele è dolcissimo - Al miel l'é an grun dolẑe

L'Antelao è il monte più alto - L'Antelòu (Nantelòu) l'é al monte pì auto


Interrogativi ed Esclamativi


dove - ònde   In OC/C e anche in OR agnó

come - come, uso

quando - quan  (can)

quanto - quanto  (canto)

perché - parché (parcè)

chi - chi (ci)

che cosa - che roba (ce roba)

quale - qual (cal)


ESEMPI:


Quanti anni hai? - Quante ane as-to? (cante ane as-to)

Quante donne c'erano? - Quante femene èrelo?  (cantes femenes)

Che cosa hai fatto? - Che as-to fato? (ce as-to fato)

Quali sono gli occhiali migliori? - Quai (cai) elo i ociai mèo?  

Quali finestre devo pulire? - Quale (cales) fenestre(s) ève da netà dó?  

Dove vai? - Ònde (agnó) vas-to? 

Come fai? - Come fas-to?

Quando viene tua suocera? - Quan (can) iénela tò madona? 

Sei come la panna - Te sos uso la brama [=sempre sopra]

Quanto hai speso? - Quanto (canto) as-to spendù?  

Perché non mangi pane? - Parché (parcè) no te magne(s) pan?

Chi è tuo padre? - Chi (ci) élo tò pare? 

Che cos'è questo? - Che (ce) roba élo chesto?  

Quale colore preferisci? - Qual (cal) élo al color che te piase de pì? 



Pronomi Personali


Italiano

Dialetto di Venas

Forma classica 1)

io

mi

tu

ti

tu

egli/lei

él/éla

él/éla

noi

noi (noiàutre)

nos (nosàutre)

voi

voi (voiàutre)

vos (vosàutre)

essi/esse

lóre, lori / ele

ì, lóre, lori / ele(s)




1) La forma classica, con qualche differenza locale, è rimasta in OC/C, Pozzale (Frazione di Pieve), Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago e Auronzo


Pronomi personali di complemento


Complemento oggetto:

Mi curerò = me curarèi

Ti ascolterò = te scoltarèi

Lo guardo = al vardo

Ci vede = al ne vede

Vi vedrò = ve vedarèi

Amateli = amé-li


Complemento di termine:

Mi farò = me farèi

Ti manderò = te mandarèi

Gli/le regalerò = I regalarèi

Ci porterà = al ne portarà

Daccene due = nino doi

Vi restituisco = ve dào indrio  (indaòs)

Dò loro = i dào


Altri complementi indiretti:

Vieni con me = ién apede mi ()

Vengo con te = ieno apede ti ()

Lavoro per lui = laoro par él

Viaggia con noi = Viaia apede noiautre (nosautre)

Sono con voi = son con voiautre (vosautre)

Sono andato con loro = son dù con lore (ì)


Forma interrogativa:

Posso io ? = puóde mi () ?

Puoi tu ? = puós-to ti (tu) ?

Può lui ? = puó-lo él ?

Possiamo noi ? = puodó-ne noiautre ? (nosautre)

Potete voi ? = puodé-o voiautre ? (vosautre)

Possono essi ? puó-li lore (ì) ?

 

 

Preposizioni


Italiano

Dialetto

a

con

da

di

dietro

 fuori

giù

in

per

su

tra

a

co, con / apède

da

de

drio (OC/C daòs - OR davòi)

fora

do

in/inte (OC/C iẑe)

par

su

intrà


ESEMPI:

Sono andato a casa - Son dù a ciasa (cèsa)

Appoggiato con il bastone - Poià co 'l baston

Vieni con me - Ién apède me

Và da quella (parte) - Và da chéla

Un libro di scuola - An libro de scola

In mezzo - In medo / Inte par medo

Verso il Rite - Su par Rite

Tra i cespugli - Intrà le brusse (la brusses)

 

 

Avverbi


TEMPO

LUOGO

MODO

O MANIERA

 

Italiano

Dialetto

Italiano

Dialetto

Italiano

Dialetto

 

ora

adesso 

ancora 

ieri

oggi

domani

prima

poi

presto

subito

tardi

sempre

mai

adès

adès

dareciòu

iniére

incuói

doman

inante

dapò

presto

inbòta

tarde

sempre

mai

qui,qua

costì, colà

vicino 

lontano

davesin

lontan

 

bene
male

meglio 

peggio 

volentieri

ben
mal 

mèo 

pèdo

volentiera


ESEMPI:


Adesso è freddo - Adès l'é fiedo (fariedo)

Ho provato ancora (daccapo) - Èi proà dareciòu

Ieri sono andato a Cibiana - Iniere son dù a Ẑubiana

Oggi nevica - Incuói nevéa

Domani hanno messo bello - Doman i à betù bel

Prima di andare in fuori (= verso Pieve, contrario a “in inte”, verso Cortina), cambiati di pantaloni! 

- Inante de dì in fora, cambiete de braghe (barghesses)

Ciao a dopo - Sani dapò

Vengo subito! - Ieno inbòta! (alòlo)

Non fare tardi! - No stà fèi tarde!

Fin qui arrivo - Fin cà arùo

Tirati vicino al fuoco - Tirete davesin del (o suparpède al) fuó

Da lontano non vedo bene - Da lontan no vedo polìto

Bene o male siamo arrivati! - Ben o mal son aruàde!

È meglio un uovo oggi che una gallina domani! - L'é mèo an vovo (góo) incuoi che na pita doman! 

A piangere fai peggio - A piande te fas pèdo

Vengo volentieri! - Ieno volentiera!



QUANTITA'     


MODALITA'


Italiano

Dialetto

Italiano

Dialetto

molto

poco

meno

troppo

più

tanto

assai

niente

an grun

puoco

manco

massa

tan, tanto

assèi

nia

sì 

certo
sicuro
no
non

neanche forse


quasi

aì, sì

ẑerto
seguro

gnanca
forsi

debòto





ESEMPI

Molto stanco - An grun straco

C'è poco da fare - L'é puoco da fèi

Ricotta, più ne mangi, meno cammini - Puina, pì che t'in magne(s) manco te camine(s)

Troppo è troppo - Massa l'é massa

Più di tanto non posso fare - Pì de tanto no puos fèi

Ho mangiato assai (abbastanza) - Ei magnà assèi

Non ha paura di niente - No l'à paura de nia

Sì, figlio mio - Aì, tu 'l mè fiol

Sono certo e sicuro di quello che faccio - Son ẑerto e seguro de chel che fao

Non dirmi di no - No stà dime de no

Non lo farei neanche morto - No 'l faràe gnanca morto

Forse domani vado in Zoldo - Forsi doman vao in Zolde

Sono quasi caduto per terra - Son debòto tomà dó bas


I VERBI

(Sono segnate (aggiunta di una s) le varianti di Oltrechiusa/Cibiana)


Verbi ausiliari


Come in italiano, i verbi ausiliari sono èsse e avé


èsse

 

INDICATIVO PRES.

1^ Pers.S. són

2^ " " sós

3^ " " é

1^ Pers.P. són

2^ " "

3^ " " é

IND.IMPERF.


èro

ères

èra

ereóne

ereà

èra

INDIC.FUT.


sarèi

saràs

sarà

sarón

saré

sarà

PART.PASS.


stà


GERUNDIO

PRESENTE

sèndo


NOTA: non esiste il passato remoto nel dialetto


CONG. PRES.

1^ Pers.S.séa

2^ " " sées

3^ " " sée

1^ Pers.P. sóne

2^ " " séde

3^ " " séa

CONG.IMP.

fusse

fusses

fusse

fussóne

fusséde

fusse

COND.PR.

ssaràe

saràes

saràe

saressóne

saressà

saràe

IMPER. PR

--

sées

sée

sóne

séde

sée




ESEMPI:

Sono appena arrivato - Son apena aruà

Eravate andati ieri - Ereà dude iniere

Sarei andato volentieri - Saràe dù volentiera

Sarai contento - Te saràs contento

Saremmo partiti oggi - Saressóne partide incuoi

Che sia la volta buona - Che séa la ota bona

Non fossimo mai andati in quel posto! - No fussóne mai dude inte (iẑe) chel posto!

 


avé


INDICAT. PRES

1^ Pers.S. èi

2^ " " as

3^ " " à

1^ Pers.P. avón

2^ " " avé

3^ " " à

INDIC.IMP.

avèo

avèes

avèa

aveóne

aveà

avèa

INDIC.FUT.

avarèi

avaràs

avarà

avarón

avaré

avarà

PARTIC. PASS.

avù


GERUNDIO

PRES.

avendo


CONG. PRES.

1^ Pers.S. ève

2^ " " èves

3^ " " ève

1^Pers.P. avóne

2^ " avéde

3^ " " ève

CONG.IMP

avesse

avesses

avesse

avessóne

avessà

avesse

COND.PRES

avaràe

avaràes

avaràe

avessóne

avessà

avaràe

IMPER.PR

--

èves

ève

avóne

avéde

ève

ESEMPI:

Non ho bisogno di nessuno - No èi bisuóin de nissun

Avrai fame - Te avaràs fame

Avevamo dimenticato tutto - Aveóne desmenteà duto

Abbi un po' di pazienza - Ève(s) an tin de passienẑa

Avrei potuto fare meglio - Avaràe podù fèi mèo



I Verbi regolari


1^ CONIUGAZIONE (Es. Cascare = Tomà)

 

IND. PRES.

1^ Pers.S.tomo

2^ " " tomes

3^ " " toma

1^ Pers.P. tomón

2^ " " tomé

3^ " " toma

INDIC.IMP

tomèo

tomèes

tomèa

tomeóne

tomeà

tomèa

INDIC.FUT.

tomarèi

tomaràs

tomarà

tomarón

tomaré

tomarà

PARTIC. PASS.

tomà


GERUNDIO

PRESENTE

tomàn



CONG. PRES.

1^ Pers.S. tome

2^ " " tomes

3^ " " tome

1^Pers.P.tomóne

2^ " " toméde

3^ " " tome

CONG.IMP

tomasse

tomasses

tomasse

tomessóne

tomessà

tomasse

CONDIZ.PR.

tomaràe

tomaràes

tomaràe

tomessóne

tomessà

tomaràe

IMPER.PR.

--

toma

tome

tomón

tomé

tome


ESEMPI:

Sono cascato sulle ortiche - Son tomà su le sbulìe (la sbulies)

Cascheranno anche loro - I tomarà anca lore (ì)

Spero che non caschiate dentro - Spero che no toméde inte (iẑe)

Cascherei un'altra volta - Tomaràe an autra ota


Nota: Il Cadorino Nord-orientale (OR - Oltre Rio Rin) per la 1^ coniugazione usa il participio passato con la desinenza in -òu invece di (in questo caso: caduto non fa tomà ma tomòu).



2^ CONIUGAZIONE -E (Es. Battere = Bate)


INDICAT. PRES.

1^ Pers.S. bato

2^ " " bates

3^ " " bate

1^ Pers.P. batón

2^ " " baté

3^ " " bate

INDIC.IMP

batèo

batèes

batèa

bateóne

bateà

batèa

INDIC.FUT.

batarèi

bataràs

batarà

batarón

bataré

batarà

PARTIC.

PASS.

batù


GERUNDIO

PRESENTE

batèn



CONG.PR.

1^ Pers.S. bate

2^ " " bates

3^ " " bate

1^Pers.P. batóne

2^ " " batéde

3^ " " bate

CONG. IMP.

batesse

batesses

batesse

batessóne

batessà

batesse

CONDIZ.PRbataràe

bataràes

bataràe

batessóne

batessà

bataràe

IMPER.PR

--

bate

bate

batón

baté

bate


ESEMPI:

Batti acqua, resta acqua - Bate èga, resta èga

Battevamo tutti assieme - Bateóne dute aùna

A carte li batterei - A carte(s) i bataràe


3^ CONIUGAZIONE(Es. Bollire = Boì)


INDICAT. PRES.

1^ Pers.S. bóo

2^ " " bóes

3^ " " bóe

1^ Pers.P. boón

2^ " " boì

3^ " " bóe

INDIC.IMP.

boìo

boìes

boìa

boieóne

boieà

boìa

INDIC.FUTboirèi

boiràs

boirà

boirón

boiré

boirà

PARTIC.

PASS.

boì


GERUNDIO

PRESENTE

boèn



CONG. PR.

1^ Pers.S. bóe

2^ " " bóes

3^ " " bóe

1^ Pers.P. boóne

2^ " " boìde

3^ " " bóe

CONG. IMP.

boìsse

boìsses

boìsse

boissóne

boissà

boìsse

COND.PR.

boiràe

boiràes

boiràe

boissóne

boissà

boiràe

IMPER. PR.

--

bóe

bóe

boón

boì

bóe


ESEMPI:

Far bollire le lenzuola - Fèi boì i lenẑuoi (lenẑuos)

L'acqua bolle - L'èga la bóe

Prima che bolla - Inante che bóe

Bollirei acqua e aceto - Boiràe èga e aséo (asiédo)



Nota: Il Cadorino OR (Oltre Rio Rin) per la 3^ coniugazione usa il participio passato con la desinenza in -ìu invece di (in questo caso: bollito non fa boì ma boìu.


Verbi irregolari


Es. ANDARE – DÌ


INDICAT.PR.

1^ Pers.S. vao

2^ " " vas

3^ " " va

1^ Pers.P. don

2^ " "

3^ " " va

INDIC.IMP.

dèo

dèes

dèa

deóne

deà

dèa

INDIC.FUT.

dirèi

diràs

dirà

dirón

diré

dirà

PARTIC.

PASS.


GERUNDIO

PRESENTE

---


CONG. PRES.

1^ Pers.S. vae

2^ " " vaes

3^ " " vae

1^Pers.P. dóne

2^ " " déde

3^ " " vae

CONG.IMP

desse

desses

desse

dessóne

dessà

desse

CONDIZ.PR.

diràe

diràes

diràe

dessóne

dessà

diràe

IMPER.PR.

--

dón

vàe


ESEMPI:

Vado a messa - Vao a messa

Dove vai? - Ònde (agnó) vas-to?

Andiamo (fino) a Valle - Don fin a Val

Vi ricordate di quando andavate con le capre? - Ve penséo de quan (can) che deà co le ciaure (la ciaures) ?

Non voglio che tu vada con quello là - No voi che te vae apède chel là

Andrei a farmi un giro - Dirae a fèime an giro

 

 

Verbi modali

Sono i seguenti:


volere volé potere puodé

dovere cogné sapere savé



INDICAT. PRES

1^ Pers.S. voi cogne puos sèi

2^ " " vos cognes puos sas

3^ " " vó cogne puó sà

1^ Pers.P. volon cognon puodon savon

2^ " " volé cogné puodé savé

3^ " " vó cogne puó sà

INDIC.IMPERF.

volèo cognèo puodèo savèo

volèes cognèes puodées savées

volèa cognèa puodèa savèa

voleone cogneone puodeone saveone

voleà cogneà puodeà saveà

volèa cognèa puodèa savèa


CONGIUNTIVO PRESENTE

1^ Pers.S. vove cogne puosse sève

2^ " " voves cognes puosses sèves

3^ " " vove cogne puosse sève

1^ Pers.P. volone cognone puodone savone

2^ " " voléde cognéde puodede savede

3^ " " vove cogne puosse sève


CONDIZIONALE PRESENTE

 

1^ Pers.S. volaràe cognaràe puodaràe savaràe

2^ " " volaràes cognaràes puodaràes savaràes

3^ " " volaràe cognaràe puodaràe savaràe

1^ Pers.P. volessone cognessone puodessone savessone

2^ " " volessà cognessà puodessà savessà

3^ " " volaràe cognaràe puodaràe savaràe


ESEMPI:

Voglio fare una camminata -  Vói fèi na caminada

Dobbiamo partire - Cognon partì

Puoi farmi un piacere? - Puos-to fèime an piaẑer?

Non sappiamo niente -  No savon nia

Voleva diventare maestro - Al volèa deventà mèstro

Dovresti andare a Belluno - Te cognaràes dì a Belun

Non potrebbe fare meglio - No 'l puodaràe fèi mèo

Non saprei dirvi - No savaràe dive

Che tu sappia - Che te sèves




INDICATORI SPAZIALI


Gli specialisti dei dialetti settentrionali italiani hanno già trattato ampiamente i verbi dialettali associati a indicatori spaziali come dentro, fuori, su, giù, sopra, sotto, via.

Qui di seguito presento alcune espressioni verbali con indicatori spaziali come si trovano nel dialetto di Venas:

inte, fora, su, dó, sora, sote, via



ANDARE - DÌ

dì inte (iẑe) (=entrare e anche andare verso un paese all'interno della valle )

dì fòra (=uscire e anche andare verso un paese all'uscita della valle )

dì su (=salire)

dì dó (=scendere)

dì sora (= battere contro)

dì sote (=essere investito)

dì via (=andarsene)


Sono entrato subito -  Son dù inte (iẑe) inbòta

Sono andato a Cortina - Son dù inte (iẑe) a Cortina

È uscito a spron battuto - L'é dù fora de spiron batù

Sono andato a Valle - Son dù fora a Val

Lo ha investito con la moto - Al i é dù sora co la moto

Ho inciampato e gli ho battuto contro - Me son inciarampà e i son dù sora

Il cane è stato investito da un'auto - Al cian l'é dù sote na machina

 Siamo saliti verso il Rite - Son dude su par Rite
Sto scendendo le scale -
Son drio (daòs) dì dó par le scale (la sales)
Se ne è già andato -
L'é bèlo dù via



BATTERE - BATE

bate dó (=abbattere)

bate inte (iẑe) (=battere, cozzare)

bate fora (=raddrizzare)


Hanno abbattuto quel vecchio larice - I à batù dó chel vecio laris

Ha battuto leggermente con la moto - L'à batù an tin inte (iẑe) co la moto

Ho raddrizzato un'ammaccatura dell'auto - Èi batù fora an sfol de la machina


BERE - BÉE

bée fora (=finire di bere)

bée dó (=trangugiare)

 

Finisci di bere! - Bée fora!

Ha trangugiato la birra tutta di un fiato - L'à beù dó la bira duta de 'n fià


BUTTARE - BUCIÀ
bucià fora (=versare)
bucià inte (iẑe) (=introdurre, mettere)
bucià sora (=gettare)
bucià via (=eliminare)


Versami un po' di vino! -
Bùceme fora an tin de vin!
Ho messo acqua nel secchio -
Èi bucià inte (iẑe) èga inte seia
Gettare cenere sul fuoco -
Bucià sora ẑendre sul fuó
Ho eliminato tanta roba vecchia -
Èi bucià via an grun de roba vecia


DIRE - DÌ

dì dó (=sparlare)

dì fora (=pronunciare)

dì su (=recitare)


Non sparlare degli amici - No stà dì dó de i amighe

Ha pronunciato una bella frase -  L'à dito fora na bela frase

Recita la poesia, da bravo! - Dì su la poesia, valente!


LASCIARE - LASSÀ

lassà dó (colore=stingere)

lassà fora (=escludere)

lassà via (=smettere)


Questa maglia si è stinta - Chesta maia l'à lassà dó al color

Lo hanno escluso dalla squadra - I lo à lassà fora da la squadra

Smettila di dire sciocchezze - Lassa via de dì monade (monades)


METTERE - BETE

bete su (=indossare)

bete dó (=posare)

bete fora (=esporre, stendere)

bete inte (iẑe) (=introdurre)

bete sote (=far intervenire qualche persona influente per ottenere qualcosa)

bete via (=risparmiare)


Non so cosa indossare - No sèi che (ce) béteme su

Gli fece posare i prodotti sul banco - Al i à fato bete dó la roba sul banco

Devo stendere il bucato - Èi da bete fora la roba

Introduci le patate nel forno - Bete inte (iẑe) i pierestorte inte forno

Hanno fatto intervenire l'onorevole - I à betù sote l'onorevole

Ha risparmiato molto denaro - L'à betù via an grun de schèi


PULIRE - NETÀ

netà su (=pulire dal basso in alto)

netà dó (=pulire dall'alto in basso)

netà fora (=pulire dall'interno)

netà via (=pulire in piano)


Ho pulito il pavimento - Èi netà su al siolo

Pulisci quella finestra! - Neta dó chela fenestra!

Ha pulito bene il secchio - L'à netà fora polito la seia

Pulisci il tavolo! - Neta via la tola (taula)!


SPINGERE - PARÀ

parà inte (iẑe) (=sfondare)

parà fora (=scacciare)

parà su (=aumentare)

parà dó (=digerire)

parà sote (=ripiegare)

parà via (=allontanare)


Gli hanno sfondato tutti i denti - I i à parà inte (iẑe) dute i dente

Lo hanno scacciato di casa - I lo à parà fora de ciasa (cèsa)

Hanno aumentato tutti i prezzi - I à parà su dute i preẑie

Ripiega le coperte! - Para sote le cuerte (la cuertes) !

Allontana quella mosca! - Para via chela móssa!



TAGLIARE - TAIÀ

taià su (=sminuzzare)

taià dó (=abbattere)

taià fora (=ritagliare)

taià via (=recidere)


Ho finito di sminuzzare la legna - Èi finì de taià su le legne (la legnes)

Hanno abbattuto quell'abete - I à taià dó chel peẑuó

Ritagliami questo asse - Tàieme fora chesta bréa

Era intento a recidere fiori - L'era drio (daòs) a taià via fiore(s)


TIRARE - TIRÀ

tirà inte (=ritirare)

tirà fora (=estrarre)

tirà su (=alzare, educare)

tirà dó (=abbassare)

tirà via (=togliere)


Bisogna ritirare i panni - L'é da tirà inte (iẑe) la roba

Ha estratto il coltello - L'à tirà fora al cortel

È stato allevato bene - L'é stà tirà su polìto

Ha alzato/abbassato il finestrino - L'à tirà su/tirà dó al finestrin

Per togliere la macchia ci vuole aceto - Par tirà via la macia i vó aséo (asiédo)


VOLTARE - VOLTÀ

voltà su (=vomitare)

voltà dó (=divorare)

voltà via (=svenire)

voltà fora (de testa) (=uscire di testa)

e anche

voltà fora (al ciampo) (=vangare il campo)

Ho vomitato tutto - Èi voltà su duto

Ha divorato dodici uova - L'à voltà dó dodes vove (góe)

Improvvisamente è svenuta - De colpo l'à voltà via

È uscito di testa - L'à voltà fora de testa

Ieri abbiamo vangato il campo - Iniere avon voltà fora al ciampo

 



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Gentili lettori ,    sono lieto di annunciare l’apertura del mio nuovo sito Sites.Google intitolato:   “Raccolta Articoli di Giancarlo Sorav...