18/09/07

GLOSSARIO ITALIANO - LADINO CADORINO (VENAS) D (VOCI IN EVIDENZA: DOVESTO, DRESDA, COGNOMI: DA CORTA', DA CORTE, DAL MAS, DALL 'ASTA, DE BERNARDO, DE LORENZO, DE PRATO, DEL FAVERO, DEL VECCHIO)

POST AGGIORNATO IN DATA 11/8/2022

 

 
d Il suono della lettera d è generalmente simile all'italiano, es. mandà = mandare, ma spesso di differenzia, es. ride = ridere, dove assume il suono dell'inglese th di father, e viene reso, nel presente glossario, da đ. A seguito della progressiva introduzione della Grafia Ladina Unitaria, la đ non sarà più rappresentata nel lemma, sostituita da d, ma successivamente tra parentesi quadre, come pronuncia. A volte, in dialetto, si usano ambedue i suoni, es. dì = andare si pronuncia sia dì che đì. Nella scrittura corrente, la d verrà comunque sempre rappresentata da d
d' improvviso loc.av. de colpo
da nessuna parte loc.av. aniò [a-nió]
da qui loc.av. da cà /da qui a una settimana: da cà de na stemana
da un pezzo loc.av. d'an toco [tò-co]
dabbasso av. do dal pié
dabbene agg.inv. polito [po-lì-to] /è un uomo dabbene: l'é an òn polito

Da Cortà, Francesco detto confidenzialmente Chechi (Pozzale di Pieve di Cadore, 11/9/1922 - Padova, 5/7/1981) è stato un  industriale degli occhiali, noto soprattutto per essere stato co-fondatore e comproprietario della Metalflex di Venas (1948) (poi Gruppo Metalflex) e della Luxottica di Agordo (1961), ceduta a Leonardo Del Vecchio nel 1969.
Vedi anche la voce occhialeria.
Francesco Da Cortà
Da Corte, Albino "Zucheta" (Venas, 1939-1971) Era di Suppiane, appassionato sportivo. Morì il 6 febbraio 1971 durante la prova di una gara di slittino a Venas, quando si schiantò contro un albero. La sua morte fu istantanea.

daccapo av. dacapo /dareciou [da-re-ciò-u] (arc.)
dado sm. dado [dà-đo]
Dal Mas, Francesco (Vittorio Veneto, 1911-Venas, 1978) Sposò in Francia nel 1939 Irma Dall'Asta "Violin", e dopo la guerra aprì a Venas in via In Col una falegnameria. Ebbe un momento di notorietà quando apparve sui giornali la notizia che, assieme ad altri compagni di prigionia sotto gli americani in Algeria, citò in giudizio il governo italiano per essersi incamerato, senza corrisponderli, gli indennizzi pagati dagli USA per il lavoro svolto per gli americani; lascio ai lettori immaginare l'esito del processo. Dal Mas era stato fatto prigioniero dopo che la nave militare italiana che lo trasportava in Nord Africa fu affondata dagli anglo-americani, che poi lo recuperarono in mare.
Dall'Asta, Aldo "Marzer" (Venas, 1935-2015) Persona dotata di ampi interessi, a parte l'attività di gelatiere che svolse per molti anni, principalmente a Ludwigshafen. Era studioso dell'ebraico medioevale, scrisse sei volumi manoscritti di studi Kabbalistici. Era anche esperto di erbe officinali, redasse due volumi sull'uso delle varie erbe e con proprie bellissime illustrazioni a mano. Nel mio Blog “IL CADORE POCO CONOSCIUTO” c’è il seguente Post che lo ricorda:

Dall'Asta, Ernesto "Baioco" (Venas, 8/4/1901 - Lima, 20/10/1964) Inventore. Autodidatta, sviluppò vari brevetti, lasciatimi, quale unico nipote, in (anche se solo simbolica) eredità, di cui riporto i seguenti:
APPARATUS FOR LIFTING OR PROPELLING AIRCRAFT
https://drive.google.com/file/d/1wmG_TjcgIT4_Wf_g532g-xOMK63f7LXm/view?usp=sharing
AIR GIRANDOLE EQUIPPED WITH MECHANICAL SUSTAINERS
https://drive.google.com/file/d/1CoKrwiuy4hnTaS-EC1MYCs_dRp03H2bX/view?usp=sharing
In data 23 aprile 2013 il giornalista peruviano David Hidalgo ha rievocato sul suo blog la triste storia delle difficoltà opposte all'epoca a Ernesto Dall'Asta dalla burocrazia peruviana per la concessione del primo brevetto, che venne poi concesso negli Stati Uniti:
https://www.fronterad.com/el-hombre-que-reinvento-el-avion-o-una-batalla-contra-los-burocratas/
Articolo che ho tradotto in italiano e pubblicato qui:
https://gcarlosoravia.blogspot.com/2013/02/ernesto-dall-l-che-reinvento-l-o-una.html

Quadretto ricordo ("Balsa sul lago Titicaca") inviato verso il 1930 da Ernesto Dall'Asta alla famiglia. Balsa è l'imbarcazione tipica del lago Titicaca, costruita intrecciando canne di una pianta chiamata "totora": 
Dall'Asta, Francesco "Capotono" (Venas, 1891-1977) Falegname con laboratorio in via Lasta, poi gestito assieme al figlio Aldo (Venas, 1921-Ospitale, 1980). Aldo fu anche consigliere comunale e co-fondatore del Coro "Monte Rite" di Venas.
Dall'Asta, Giambattista "Lessio" (Venas, 1884-1949) Imprenditore del gelato in Europa dell'Est dagli anni '20. Conosciuto come "Tita Pizzo", fu famoso per le innumerevoli botteghe di gelato che aprì. Tra i suoi giovani soci ci fu Guglielmo Tabacchi (1900-1974), poi diventato patron della Safilo.
Dall'Asta, Gianmaria "dal Bus" (Belgrado, 1885, ma con casa a Venas - Roma, 1971) Uomo di spiccata personalità e umanità, fervente nazionalista. Amico di Gabriele D'Annunzio, partecipò all'impresa di Fiume (1919-20). 

Dall'Asta, Gino "Manera" (Venas, 1923-Milano, 2018). Era figlio di Bortolo "Batol" e di Adele Gei "Manera", da cui prese il soprannome, come a volte accadeva. Fu un chimico di levatura internazionale, laureatosi all'Università di Mainz, dove i suoi avevano una gelateria. Come allievo del Prof. Giulio Natta  fu il principale capogruppo nelle ricerche e nelle scoperte per le quali il maestro ricevette nel 1963 il Premio Nobel per la chimica. Dall’Asta fu ideatore di vari brevetti registrati in tutto il mondo, nonché autore di numerosi saggi e testi monografici. Lavorò sempre a Milano come dirigente Montedison.
Vedi articolo di Lido Porri sulla rivista "Politecnico" (Luglio 2003) con due foto del 1963 di Natta e Dall'Asta (indicato nelle foto con una freccia):


Gino Dall’Asta fu iscritto nell’Albo d’Oro dei Cadorini Illustri della Magnifica Comunità di Cadore per l’anno 2011.
Dall'Asta, Giuseppe "de Medo" (Venas, 1825-1910) Giancarlo Dall'Asta di Venas afferma che costui, suo bisnonno, partecipò alla spedizione dei Mille di Garibaldi (1860), ma lo stesso non risulta nell'elenco ufficiale dei partecipanti. A questo proposito il "Corriere delle Alpi" nella sua edizione del 10 giugno 2007 scrisse, in un articolo sui Mille della provincia di Belluno che "l’Agordino e il Feltrino risultano le zone a più alta densità garibaldina e risorgimentale, ma il Cadore all’epoca era austriaco e non Lombardo Veneto, così i discendenti di alcuni patrioti cadorini assicurano che anche qualcuno è partito da là e sbarcato in Sicilia, nonostante se ne sappia poco". Sembra in effetti che i garibaldini appartenenti a stati esteri siano stati tenuti nascosti, per non creare problemi diplomatici.
Dall'Asta, Modesto Danilo "Capotono" (Venas, 1914-1980) Maresciallo paracadutista, si distinse in numerose azioni durante l'ultima guerra. Pluridecorato al V.M. - Vedi anche il sito rievocativo dello "SQUADRONE F" cui Dall'Asta appartenne, curato dal nipote Daniel Battistella: http://www.squadronef.it/ Danilo aveva a Venas in Via Lasta un laboratorio di falegnameria.
dama sf. dama [đà-ma] /le dame da Ciarpà: leggendarie nobili castellane abitanti nella località omonima tra Venas e Cibiana
damerino sm. damerin
damigiana sf. damijana
danaroso agg. sior
dannare v.tr. e v.rifl., dannato p.p. danà
dannazione sf. maledizion [ma-le-di-ẑión] /(inter.) maladeta
danneggiare v.tr., danneggiato p.p. sacagnà
danno sm. dan [dan, đan]; preiudizio [pre-iu-dì-ẑio] /fei domanda dei dane de guera
Danta di Cadore  Danta
danzare v.intr., danzato p.p. balà
dappertutto av. dapardùto [da-par-đú-to]
dappoco agg. dapoco
dare v.tr. e v.rifl., dato p.p. 1) dà 2) ofrì
datare v.intr. bete la data, datà /datato p.p. betù la data, datà
dattero sm. datero
davanti agg. e av. davante
davvero av. par da viero, par da sen [sén]
dazio sm. (arc.) muda sf. [mù-đa]; dazio [dà-ẑio] /fei al mona par no pagà daẑio
De Bernardo, Marco "de Felipo" (Venas, 1890-1970) Grande esperto e appassionato forestale, autodidatta. Conoscitore delle foreste europee, era in grado di calcolare con precisione la consistenza di un bosco in piedi. Fu amministratore comunale e consigliere costituente nel 1958 del Consorzio Forestale della Valle del Boite di Borca diretto dal dott. Giovanni Zanetti (Borca, 1930-1995).
De Bernardo, Ruggero "de Nane" (Mulhouse, 1923-Venas, 1980) Albergatore, comproprietario dell'albergo "al Borghetto" di Venas, in passato sede delle poste imperiali austriache, con cambio di cavalli. Internato, dopo l'8 settembre '43, in Germania, come molti altri militari italiani, nel 1944 cadde prigioniero degli Alleati, dai quali non venne liberato se non nel giugno 1946. Insignito della "Croce al Merito" (1973) e della "Medaglia d'Onore" alla memoria (2009).

    Nella raccolta di strofette umoristiche su Venas di Arnaldo Sartori (~1930) riportata QUI
ce n’è una dedicata all’Albergo Borghetto:
Se volete un espresso ristretto
Andé tutti all' Albergo al Borghetto
O liquori, o bonissimi vini
Tuti quanti de marca, assai fini
Là incontré dei bei visi sinceri
I paroni, nonché i gelatieri
E ve serve, gentil nella posa
Paron Titta, oppur sora Rosa.

De Bernardo, Umberto Raffaele "de Nicolò" (Venas, 1881-1958) Famoso uomo d'affari e personaggio pubblico a Venas. Nel 1923 era presidente delle "Segherie Italiane Umberto De Bernardo" di Milano ed esponente di spicco tra gli industriali del legname. Nel 1930 "con la famiglia va a Beuthen, allora Germania ora Polonia [Bytom], dove vende gelato fino al febbraio 1945, cioè fino all'arrivo dei sovietici, quando deve abbandonare tutto e rientrare in Italia" [dalla voce Emigrazione del presente Glossario]. Nel dopoguerra con i figli apre a Cortina i famosi bar "Genzianella" e "Cristallino". E' ancora ricordato a Venas per i suoi commoventi patriottici discorsi e per la sua promozione di attività sportive.
De Bernardo, Umberto (Bertino) "de Nicolò" (Venas, 1915-Francoforte, 1989) Nipote dell'omonimo Umberto di cui alla voce precedente, fu imprenditore del gelato attivo dal dopoguerra a Francoforte e costruttore di una innovativa macchina per gelato (Novagel). La sua gelateria "Capri Eis" sulla Kaiserstrasse, allora strada principale della città, ebbe grande successo e rimase aperta per vari decenni. De Bernardo fu anche uno dei fondatori dell'Uniteis.
De Lorenzo, Mons. Alfieri (Vinigo 1914-Venas 2009) - Ordinato sacerdote nel 1938, esercitò il ministero a Sedico e ad Alleghe durante la II^ G.M. Nell’autunno 1945 giunse come parroco a Venas e vi rimase fino alla morte. Era un sacerdote che sorprendeva per la sua cultura che alimentò anche grazie alla conoscenza delle lingue straniere. I parrocchiani di Venas non gli permisero di andarsene neppure nella vecchiaia e lo vollero in paese fino alla fine. Fu in seminario assieme ad Albino Luciani, due anni più anziano di lui, e lasciò dei ricordi di questa amicizia. Fece restaurare l'interno della parrocchiale di San Marco Nuovo, riportandolo allo stile neo-classico originale e decorandolo con pannelli di Giuseppe Modolo (1958). Dotò la chiesa di una nuova "Via Crucis", composta da formelle in bronzo dello scultore trevigiano Mario Balliana (1981), e collocò nel primo altare a sinistra della navata una pala raffigurante S.Anna e Madonna gestanti, del pittore milanese Savinio Labò (1962), dono di Giovanna Del Favero "Cason". 
De Prato, Giuseppe "Biasuto" (Venas, 1938-Valle, 1960) Atleta della squadra nazionale italiana di sci. Soprannominato "Stukas" per le sue discese in picchiata, conseguì varie vittorie ma la sua promettente carriera fu stroncata da un tragico incidente stradale.

debito sm. debito, puf /esiste la parola "debite" usata solamente nella frase: "esse come le debite" = essere arrabbiatissimo
debitore sm. debitor
debole agg. debol [dé-bol] /(f.) debola [dé-bo-la]
debolezza sf. nessa [nès-sa], persa [pèr-sa], deboleza [de-bo-lé-ẑa]
debordare v.intr., debordato p.p. passà fora
debuttare v.intr. se invià via loc.v.rifl.
decadere v.intr. scade /decaduto p.p. scadù, scadesto
decadenza sf. scantinamento sm., declin sm.
decantare v.tr., decantato p.p. 1) vantà 2) (chim.) s-ciarì
decapare v.tr., decapato p.p. decapà (occh.)
decapitare v.tr., decapitato p.p. taià via la testa
decente agg. polito [po-lì-to]
decentrare v.tr., decentrato p.p. s-centrà
decenza sf. pudor sm. [pu-đór]
decidere v.tr. e v.rifl. dezide [de-ẑì-đe], destrigà
deciduo agg. (alberi) da fuoia [fuó-ia] /(denti) da late
decifrare v.tr., decifrato p.p. decifrà
decimale agg. e sm. decimal
decimare v.tr., decimato p.p. decimà
decina sf. desina [de-∫ì-na]
decisione sf. decision
decisivo agg. resolutivo
deciso agg. resolù, deciso
declamare v.tr., declamato p.p. declamà, recità
declassare v.tr., declassato p.p. declassà, parà indrio
declinare v.tr., declinato p.p. (invito) dì de no; (gramm.) declinà
declinazione sf. (gramm.) declinazion [de-cli-na-ẑión]
declino sm. scantinamento, declin
decollare v.intr. ciapà al solo [∫ò-lo]
decomporre v.tr. e v.rifl. 1) descompone 2) putrefà
decorare v.tr., decorato p.p. decorà
decoro sm. onor /cenì l'onor inte de le porte
decorrere v.intr., decorso p.p. scominzià [sco-min-ẑià]
decrescere v.intr. dì do [đó] /decresciuto p.p. dù do
decretare v.tr., decretato p.p. 1) decretà 2) (tributare) conferì
decurtare v.tr. scurtà, reduse
dedicare v.tr., dedicato p.p. dedicà
defalcare v.tr., defalcato p.p. tirà do [đó], defalcà
defecare v.intr. chegà, cagà /(di volatili) schità, schitarlà
deficiente agg. sempio, porogramo
definire v.tr., definito p.p. definì
deflorare v.tr., deflorato p.p. sfondrà [sfon-drà]
deflorazione sf. sfondramento sm. [sfon-dra-mén-to]
defluire v.intr. desgore [de-sgó-re]
deformare v.tr., deformato p.p. sformà, desformà
defraudare v.tr., defraudato p.p. taconà
defunto agg. e sm. morto
degenerare v.intr., degenerato p.p. degenerà
deglutire v.tr., deglutito p.p. parà do, ingiotì
degnare v.tr. e v.rifl., degnato p.p. inpagà, degnà
degno agg. respetà
degustare v.tr., degustato p.p. gustà
Del Favero, Giuseppina "Cason" (Wörgl (Austria), 1898 - Venas, 1970) Di famiglia di Venas, ma nata e educata in Austria, sposò Giacomo Toscani "dei Coli" [vedi la voce: Toscani Amelio]. Portò a Venas un po' di cultura austro-ungarica e insegnò, sempre gratuitamente, il tedesco a molti venasiani emigranti in Germania. Fu animatrice di attività cattoliche e per molti anni organista nella Chiesa Parrocchiale di Venas.
Del Vecchio, Leonardo (Milano, 1935-2022) È stato il più grande industriale dell'occhiale con l'agordina Luxottica, poi confluita nella francese Essilux. La sua avventura bellunese iniziò nell'aprile 1961 quando sottoscrisse la sua partecipazione per 1/3 del capitale, apportando i macchinari del suo laboratorio di Milano, che cessò di esistere,  e come socio accomandatario, nella neonata Luxottica s.a.s. con sede in Agordo. I 2/3 del capitale e soci accomandanti erano i titolari della Metalflex di Venas di Cadore, e precisamente Francesco Da Cortà, proprietario per 1/3 e Vittorio Toscani dell'altro terzo. Egli rappresentava anche, con patto parasociale, il fratello Elio. (vedi le  relative voci). A quel tempo la fabbrica di Agordo non era ancora costruita, lo fu solo nel mese di ottobre. Quel periodo da aprile ad ottobre 1961 Del Vecchio lo trascorse a Venas, presso la sede della Metalflex. Nel 1969 rilevò tutte le quote Luxottica dei cadorini e ne rimase unico proprietario.
Articolo su Del Vecchio pubblicato sul numero di agosto 2022 de "Il Cadore" (intervista da parte della direttrice de "Il Cadore" Giuditta Bolzonello allo scrivente):
https://drive.google.com/file/d/1Ht3UZqbtRZ1N-BP_DkM9Dah97lpQav2D/view?usp=sharing
Incontro sul libro "Leonardo Del Vecchio". Tommaso Ebhardt a Una Montagna di Libri
Cortina d’Ampezzo. Con Marco Bonet. Giovedì 18 agosto 2022, Ore 18, Alexander Girardi Hall.
Presenta Francesco Chiamulera
Video:
https://www.facebook.com/unamontagnadilibri/videos/467076635424865/
delatore sm. spion [spi-ón]
degradare v.intr., degradato p.p. scantinà, dà do [đó]
delegare v.tr., delegato p.p. mandà
deleterio agg. malamente
delfino sm. delfin
deliberare v.tr. e v.intr. e v.rifl. resolve [re-sòl-ve], deliberà
delicato agg. fin, delicato
delimitare v.tr., delimitato p.p. limità; (terreni) pichetà; (incendi) taià
delinquente agg. e sm. baraba, zarlatan [ẑar-la-tàn], lazaron
delirare v.intr. 1) delirà /delira: al delirea 2) (smaniare) svernà  /deliri ?: svernes-to ?
delitto sm. delito
delizioso agg. delizios [de-li-ẑiós]
della prep.art.f.sing. de la
delle prep.art.f.pl. de le
dello prep.art.m.sing. del
deludere v.tr. delude [de-lù-đe]
delusione sf. delusion [de-lu-∫ión]
demaniale agg. demanial [de-ma-niàl]
demarcare v.tr., demarcato p.p. marcà
democristiano agg. democristian
democrazia sf. democrazia [de-mo-cra-ẑìa]
demolire v.tr., demolito p.p. bucià do [đó], demolì
demonio sm. diau
demoralizzare v.tr. e v.rifl., demoralizzato p.p. bucià do [đó], scoraià
denaro sm. solde [sòl-de] sm.pl., schei [schè-i] sm.pl. /"I schei fa ciantà l'orbo"
denigrare v.tr. tirà do [đó] loc.v.intr.
dentatura sf. dentadura [den-ta-đú-ra]
denso agg. fis, fito
dente sm. dento [dèn-to] /denti incisivi: palote [pa-lò-te] sf.pl.
dente di leone loc.s.m. radicio salvarego [sal-và-re-go]
dentello sm. capa sf.
dentiera sf. petenela [pe-te-nè-la]
dentro av. inte, de inte /inte, come fora, su, do, via, è usato in forma particolare, es.: inte fora, inte sote, dì in inte, inte a Cortina, inte in Germania; preme inte, fracià inte, parà inte, tirà inte, bate inte, ecc.
denudare v.tr., denudato p.p. despoià
denunciare v.tr., denunciato p.p. denunzià [de-nun-ẑià]
deperire v.intr. dà do [đó], scantinà, deperì /è deperito: l'a dato do
deplorare v.tr., deplorato p.p. lamentà
deporre v.tr. 1) poià do [đó] 2) (uova) ponde [pón-de]  3) (cibi, infusione) repone [re-pò-ne]
deportare v.tr., deportato p.p. deportà
depositare v.tr. depone, repone
deposito sm. deposito /(di legname) doana sf. [do-à-na] /(di granturco) biaver [bia-vèr] /(di formaggio, nella malga) zelei [ẑe-lèi]
depravazione sf. coruzion [co-ru-ẑión]
deprecare v.tr., deprecato p.p. disaprovà, condanà
deprimere v.tr. e v.rifl. bucià do, intristì, deprime /depresso p.p. bucià do, intristì, deprimesto
depurare v.tr., depurato p.p. purificà, netà fora
deputazione sf. delegazion [de-le-ga-ẑión]
deragliare v.intr. dì fora de sina /deragliato p.p. dù fora...
derelitto agg. desnedià
deretano sm. , tafanario [ta-fa-nà-rio], panaro [pa-nà-ro]
deridere v.tr. ride sora [rì-đe só-ra], mincionà
derivare v.intr. ienì fora /derivato p.p. ienù fora
derogare v.intr., derogato p.p. tirà fora
derubare v.tr., derubato p.p. robà, portà via
desco sm. tola sf. [tò-la]
descrivere v.tr. descrive, presentà
deserto agg. vuoito [vu-ói-to]
deserto sm. deserto
desiderare v.tr. avé voia [vó-ia], bramà, strangossà, talentà
desiderio sm. voia sf. [vó-ia], morbin [mor-bìn]
designare v.tr., designato p.p. mostrà, racomandà
desinare v.intr., desinato p.p. disnà
desistere v.intr., desistito p.p. lassà via
desolato agg. 1) despiasù, despiasesto 2) (posto) salvarego
destare v.tr. e v.rifl., destato p.p. dessedà [des-se-đà]
destinare v.tr., destinato p.p. destinà
destino sm. destin [de-stìn]
destro agg. dreto [dré-to] /mano destra: man dreta
desumere v.tr. deduse [de-đù-∫e]
deteriorare v.tr., deteriorato p.p. fruà
determinare v.tr. , determinato p.p. stabilì
detestare v.tr. no podé vede
detonazione sf. colpo sm., sbarada [sba-rà-đa]
detrarre v.tr., detratto p.p. tirà do
dettaglio sm. particolar; (vendita merce) menudo [me-nù-đo] /vendere al dettaglio: vende al menudo
dettare v.tr., dettato p.p. detà
detto sm. dito
deturpare v.tr., deturpato p.p. ruinà
devastare v.tr., devastato p.p. sacagnà
deviare v.tr. e v.intr. dì fora /deviato p.p. dù fora
devolvere v.tr., devoluto p.p. assegnà
devozione sf. devozion [de-vo-ẑión]
di prep. de
di nascosto loc.av. de scondon [scon-dón]
di primo acchito loc.av. de primo entro [én-tro]
di qua loc.av. de cà
dialetto sm. dialeto /al dialeto cadorin
dialogo sm. conversazion sf. [con-ver-sa-ẑión]
diarrea sf. schita, mossa [mòs-sa]
diavolo sm. diau; taife [tài-fe] (solo nelle imprecazioni, di evidente origine tedesca: sacra taife, sacra taife naine) /(f.) diaula [diáu-la] /diavolino: diaulin [diau-lìn]
dicembre sm. dezembre [de-ẑèm-bre]
diciassette agg.num.card. disisete [di-∫i-sè-te]
diciannove agg.num.card. disnove [di-∫nó-ve]
diciotto agg.num.card. disdoto [di-∫dò-to]
dieci agg.num.card. diese [dié-∫e] /[Oltrechiusa: dies [diés]]
dietro prep. e av. daos [da-òs] (est.), drio [drìo] /[Auronzo, Lozzo: davoi [da-vòi] ]
dietrofront sm. dareciou (R.P.) [da-re-ciòu]
difatti cong. defati
difendere v.tr. defende
difettoso agg. difetos [di-fe-tós]
differente agg. autro, diferente
differentemente av. autramente, de diferente
differenziare v.tr. fei diferenza [fèi di-fe-rèn-ẑa]
differire v.tr., differito p.p. spostà
difficile agg. defizil [de-fì-ẑil]
diffidente agg. 1) malfidente [mal-fi-đèn-te], 2) co i dente aute [đèn-te] /l'é da stà co i dente aute
diffondersi v.rifl., diffuso p.p. ciapà campo loc.v.intr.
difterite sf. grup, crup sm.
digerire v.tr., digerito p.p. padì [pa-đì], parà do [đó], digerì
digitale lanata (Digitalis lanata) loc.s.f. dedal pelos loc.s.m. /digitale lutea dedal dal
digiuno sm. dedun [de-đún], deiuno [de-iú-no]
dignità sf. onor sm.
dignitoso agg. decoros [de-co-rós]
digradare v.intr., digradato p.p. (se) sbassà, v.rifl., sfumà
digrignare v.tr., digrignato p.p. (denti) scricolà
dilaniare v.tr., dilaniato p.p. sbrindolà
dilapidare v.tr. magnà fora [fò-ra], fei fora, scanà, candì, delapidà
dilatare v.tr. e v.rifl., dilatato p.p. slargà, sgionfà
dilazionare v.tr., dilazionato p.p. prorogà
dileggiare v.tr. ride sora loc.v.intr.
dileguare v.intr., dileguato p.p. sparì
dilemma sf. dubio sm.
dilettante sm. diletante
dilettare v.tr. e v.rifl., dilettato p.p. divertì, stravià
diligente agg. valente, cossienzios [cos-si-en-ẑiós] /l'é 'n riedo valente a scola
diluire v.tr. 1) (rarefare) restuognà, slongà 2) (sciogliere) delegà /diluito p.p. (rarefatto) restuoin [re-stu-óin], longo [lòn-go]; (sciolto) delegà
dilungarsi v.rifl., dilungato p.p. intardivà v.intr. 
diluvio sm. brentana sf., diluvio 
dimagrire v.tr. e v.intr., dimagrito p.p. desmagrà
dimenare v.intr. e v.rifl., dimenato p.p. remenà /la bissa l'é 'ncora drio che la se remena
dimensione sf. dimension [di-men-sión]
dimenticanza sf. desmenteon sm. [de-∫men-te-ón] /solo nell'espressione: al mal del desmenteon [doglie del parto]
dimenticare v.tr. e v.rifl., dimenticato p.p. desmenteà [de-∫men-te-à]
dimesso agg. malpieze [mal-pié-ẑe]
dimettere v.tr. (ospedale) mandà a ciasa; (lavoro) dimete
dimezzare v.tr., dimezzato p.p. smedà
diminuire v.tr. reduse, sbassà
dimora sf. ciasa [cià-∫a]
dimorare v.intr. vive
dimostrare v.tr. e v.rifl., dimostrato p.p. mostrà
dinoccolato agg. zanpedon [ẑan-pe-đón]
Dio sm. Dio, al Signor [Si-gnór]
dipanare v.tr., dipanato p.p. despetolà
dipendere v.intr. depende /dipeso p.p. dependù
dipingere v.tr., dipinto p.p. piturà /mè nona n'ota la m'a contà che 'l pitor Tizian da Pieve, inte 'n viado che l'avea fato par dì a Venezia, al s'avea fermà a dormì inte na locanda, ma no l'era restà par nia contento del servizio. Par dispeto, inante de caminà, l'avea piturà na merda sul lenzuó, co 'n morsón che solèa via parsora, propio in medo al lieto. Al l'avea fata cossita polito che chi de la locanda i credea che la fusse viera, e i era dute inrabiade, e i era dude a parà via al morsón. Ma cuan che i s'a inacorto che la merda, co 'l morsón, l'era solo piturada, e i a savesto che l' era stada fata da 'n gran pitor, i se l'a betuda via par recordo [lenzuó=lenzuolo, lieto=letto, morsón=moscone, solèa=volava, dude=andati]
diploma sm. diploma
diradare v.tr. 1) restuognà, slongà, 2) reduse [re-đú-∫e] 3) sfoltì
diramare v.tr. 1) (rami) daramà  2) (notizie) bete fora /diramato p.p. daramà, betù fora
dire v.tr. /detto p.p. dito
direttamente av. direto [di-rè-to]
direzione sf. direzion [di-re-ẑión]
dirigente sm. diretor
dirigere v.tr. conduse [con-dù-∫e] /diretto p.p. condusesto
dirimpetto prep. de fronte, visavì [vi-∫a-vì]
diritto 1) agg. dreto [dré-to], 2) (legge) sm. derito [de-rì-to]
diritto av. dreto /tirà dreto
dirizzare v.tr., dirizzato p.p. drezà [dre-ẑà]
diroccato agg. desboà [de-∫bo-à]
dirottare v.tr., dirottato p.p. dirotà
dirozzare v.tr., dirozzato p.p. sgredà
dirupo sm. crepa sf.
disabitato agg. desabità, vuoito [vuói-to]
disabituare v.tr. e v.rifl., disabituato p.p. desusà [de-∫u-∫à]
disaccordo sm. desacordo, crica sf. /essere in disaccordo: "Esse in corno e cros", "Esse in crica"
disadattato agg. desnedià, mal adatà
disadorno agg. puoro
disagevole agg. descomodo
disagio sm. scomodità sf.
disapprovare v.tr., disapprovato p.p. criticà
disarmare v.tr., disarmato p.p. desarmà
disastro sm. desastro
disboscare v.tr., disboscato p.p. desboscà
disbrigo sm. desbrigo
discapito sm.  descapito
discarica sf. chipa
discendere v.intr. ienì fora [fò-ra] /disceso p.p. ienù fora
discernere v.tr. vede fora [vé-đe fòra]; dezerne [de-ẑèr-ne]
discernimento sm. scrimia sf. [scrì-mia], iudizio [iu-đì-ẑio]; sesto [sè-sto]
discolpare v.tr. e v.rifl., discolpato p.p. descolpà
discordia sf. crica, urto sm.
discorrere v.intr. descore [de-scó-re], conversà
discorso sm. discorso; conversazion sf. [con-ver-sa-ẑión]
discostare v.tr., discostato p.p. parà in là
discredito sm. descredito
discrepanza sf. diferenza [di-fe-rèn-ẑa]
discreto agg. riservà, moderà
discriminare v.tr., discriminato p.p. discriminà
discussione sf. discussion
discutere v.tr. descute, cuestionà; zinquantà [ẑin-quan-tà] /discusso p.p. descutesto, cuestionà, zinquantà
disdegnare v.tr., disdegnato p.p. desprezà [de-spre-ẑà]
disdetta sf. disdeta
disdire v.tr., disdetto p.p. desdì [de-∫dì], disdetà
disegnare v.tr., disegnato p.p. disegnà
diseredare v.tr., diseredato p.p. diseredà
disertare v.intr., disertato p.p. disertà
disertore sm. disertor
disfare desfei v.tr. [de-sfèi] /disfatto p.p. desfato /desfei al lieto
disfatta sf. desfata
disgaggio sm. (massi pericolanti) desgaio /verbo: desgaià
disgelo sm. cuan che mola [mò-la], cuan che desiaza [de-∫ià-ẑa]
disgrazia sf. 1) desgrazia [de-∫grà-ẑia], 2) azidente sm. [a-ẑi-dèn-te], inzidente sm. [in-ẑi-dèn-te]
disgraziato agg. desgrazià [de-∫gra-ẑià]
disgregare v.tr., disgregato p.p. pestà su
disguido sm. eror
disgustare v.intr., disgustato p.p. desgustà, stomeà
disgustoso agg. stomeos [sto-meós]
disillusione sf. delusion
disimparare v.tr., disimparato p.p. desimparà
disimpegnare v.tr., disimpegnato p.p. desbratà
disincagliare v.tr., disincagliato p.p. liberà fora
disinfettare v.tr., disinfettato p.p. desinfetà
disinfiammare v.tr. e v.rifl., disinfiammato p.p. desfiamà /lassà che se desfiame
disinserire v.tr., disinserito p.p. iavà fora
disintegrare v.tr. e v.rifl. disintegrà, fei s-centene [s-cén-tene] loc.v.intr.
disinteressato agg. no intaressà
disintossicare v.tr. e v.rifl. desintosseà
disinvolto agg. disinvolto
dislivello sm. deslivel [de-∫li-vèl]
dislocare v.intr., dislocato p.p. tramudà [tra-mu-đà]
disobbediente agg. desobediente [de-∫o-be-đièn-te]
disobbedire v.tr., disobbedito p.p. desobedì [de-∫o-be-đì]
disoccupato agg. e sm. disocupà
disonesto agg. inbroion [in-bro-ión]
disonore sm. disonor [di-∫o-nór]
disordinato agg. desordinà [de-∫or-đi-ná]
disordine sm. desordin [de-∫ór-din], desio [de-∫ìo], sanfasson [san-fas-són], pascareze [pa-sca-ré-ẑe] /- come quello lasciato da un violento temporale: redetum [re-đè-tum] (arc.)
disossare v.tr., disossato p.p. desossà
disotto av. desote
dispari agg. dispari
disparte (in) loc.av. da na parte
dispendio sm. gran spesa loc.s.f.
dispensa zelei sm. [ẑe-lèi] locale della malga dove si conservano i formaggi (dal lat. "cellarium")
dispensare v.tr., dispensato p.p. dà fora [fò-ra]
disperare v.intr. e v.rifl., disperato p.p. desperà
dispetto sf. dispeto, malegrazie sf.pl. [ma-le-grà-ẑie]
dispettoso agg. dispetos [di-spe-tós]
dispiacere sm. despiazer [de-spia-ẑér]
dispiacere v.intr. despiase [de-spià-∫e] /dispiaciuto p.p. despiasù [de-spia-∫ù], (despiasesto) [de-spia-∫é-sto]
dispiegare v.tr., dispiegato p.p. verde fora [vèr-đe fò-ra]
displuvio sm. versante
disporre v.tr. e v.rifl. 1) despone [de-spò-ne] , stabilì 2) bete [bé-te] /disposto p.p. desponesto [de-spo-né-sto], stabili, betù
dispotico agg. espotico [e-spò-ti-co] /paron espotico
disprezzare v.tr., disprezzato p.p. desprezà [de-spre-ẑà]
disprezzo sm. desprezo [de-sprè-ẑo]
disputare v.tr., disputato p.p. (gioco) duìà
dissanguare v.tr. e v.rifl., dissanguato p.p. dissanguà, svenà /(fig.) ruinà
dissapore sm. contrasto
dissennato agg. mato, fora de testa
dissenteria sf. schita, mossa [mòs-sa]
dissentire v.intr., dissentito p.p. contrarià
disseppellire v.tr., disseppellito p.p. tirà, iavà su
dissertare v.intr., dissertato p.p. tratà
dissestare v.tr., dissestato p.p. sacagnà
dissidente agg. e sm. dissidente
dissimulare v.tr. sconde [scòn-de] /dissimulato p.p. sconto [scòn-to], (scondù)
dissipare v.tr. fei sparì [fèi] /dissipato p.p. fato sparì
dissociare v.tr. e v.rifl., dissociato p.p. (se) tirà fora
dissodare v.tr., dissodato p.p. bracà (V.M.T.); voltà ciampo
dissoluto agg. baraba
dissolvere v.tr. e v.rifl., dissolto p.p. scomparì
dissuadere v.tr. dissuade /dissuaso p.p. dissuadesto
distaccare v.tr. e v.rifl., distaccato p.p. destacà
distante agg. e av. lontan
distanziare v.tr., distanziato p.p. lassà indrio [in-drìo]
distare v.intr. esse lontan /Venas dista 20 km. da Cortina: Venas l'é 20 km. lontan da Cortina
distendere v.tr. stende fora [fò-ra], bete fora [bé-te], scarà fora, slongà fora /distendere i panni: bete fora la roba /disteso p.p. destirà, slongà fora
distinguere v.tr. 1) vede fora [vé-de fò-ra] 2) marcà /distinto p.p. vedù fora, marcà
distogliere v.tr. destuoi [de-stuói], destole [de-stò-le] /distolto p.p. destolesto [de-sto-lé-sto]
distorsione sf. (arti) stravalicada [stra-va-li-cà-đa]
distrarre v.tr. stravià, distrae [di-stràe], perde via [pèr-đe] /distrarsi v.rifl. se stravià, se distrae, se perde via /distratto p.p. stravià, perdù via [per-đù]
distretto sm. destreto [de-stré-to] /LA FIN DEL DESTRETO CADORIN DE L'OCIAL [sulla fine del distretto cadorino dell' occhiale, vedi il mio POST]
distribuire v.tr., distribuito p.p. dà fora, distribuì
districare v.tr., districato p.p. destrigà, despetolà
distruggere v.tr. fei fora [fèi fò-ra], destrude [de-strù-đe] /distrutto p.p. fato fora, destruto
distruzione sf. delenda, distruzion [di-stru-ẑión] /i a fato duta na delenda
disturbare v.tr., disturbato p.p. insolentà, insoreà, desturbà
disubbidiente agg. desubidiente
disunire v.tr., disunito p.p. desunì [de-∫u-nì], destacà, tirà via
disusare v.tr., disusato p.p. desusà [de-∫u-∫à]
ditale sm. dedal [de-đàl] /[Valle: dedial ] [de-điàl]
dito sm. diedo [dié-đo] /ditino: diedolin [die-đo-lìn]
diurno agg. via par al dì
divagare v.intr. dì fora /divagato p.p. dù fora
divampare v.intr., divampato p.p. (incendio) ciapà campo /l'incendio è divampato al mattino: al fuó l'a ciapà campo da bonora
divano sm. sofà
divaricato agg. slargà fora
diventare v.tr. ienì fora [fò-ra], deventà /diventato p.p. ienù fora, deventà
divergenza sf. contrasto sm.
diversamente av. autramente, de diferente
diversivo sm. distrazion sf. [di-stra-ẑión]
diverso agg. autro, diferente
diversi agg.indef.m.pl.  alcuante, an grun de
divertente agg. che fa ride
divertimento sm. divertimento, straviamento
divertire v.tr. e v.rifl., divertito p.p. stravià, divertì
dividere v.tr. divide /diviso p.p. dividù (dividesto)
divieto sm. proibizion sf. [pro-i-bi-ẑión]
divino agg. divin
divisa sf. montura
divisione sf. division [di-vi-∫ión]
divo sm. (cinema) stela sf.
divorare v.tr., divorato p.p. divorà, voltà do [đó]
divorziare v.intr., divorziato p.p. divorzià [di-vor-ẑià]
divulgare v.tr. pande [pàn-de] /divulgato p.p. pandù, pandesto
dizionario sm. dizionario [di-ẑio-nà-rio], vocabolario, glossario
Dobbiaco Dobiaco /mè mare la se fasèa de marevea che i avesse cambià al nome del paes, che era stà sempre Toblach. La me contea che chi da Venas (chi che no puodèa pì de tanto) i dèa a Toblach in viado de noẑe. Penso che se la bendina la continuarà a cresse de chesta moda, nò solo chi da Venas, ma dute i cadorin cognarà limitasse a dì in viado de noẑe a Toblach
docile agg. mestego [mè-ste-go]
documento sm. ato, carta sf., papir [pa-pír], zedola sf. [ẑé-do-la]
dodici agg.num.card. dodese [dó-đe-∫e]
dogana sf. doana /in dialetto il termine doana era soprattutto usato per indicare un deposito di legname. Vedi la voce deposito
doglia sf. doia [dò-ia] /doia era passata a significare la corona di fiori nei funerali
dolce agg. e sm. dolze [dól-ẑe] /dolciastro: dolzìn [dol-ẑìn]
dolere v.intr. e v.rifl. duolé /doluto p.p. duolù, duolesto /me duó la ciadìa
Dolomiti Dolomite, Dolomiti [Oltrechiusa: Dolomites] /se si guarda come vengono oggi presentate le Dolomiti, per esempio andando sul sito di Wikipedia, per poi cliccare a sinistra nelle varie lingue, si noterà con un certo stupore (ma non troppo), che le Dolomiti Cadorine sono fortemente snobbate a favore di quelle alto-atesine e trentine.
dolore sm. 1) dolor [do-lór], vede le stele [vé-de] /m'é tomà an toco de len sul pè, e èi vedù le stele 2) (fig.) magon [ma-gón], gropo [gró-po]
domandare v.tr. e v.intr. e v.rifl., domandato p.p. domandà
domani av. doman [do-màn]
domare v.tr., domato p.p. domà
Domegge di Cadore Domeie /Frazioni: Valesela, Grea
domenica sf. domenega /[Oltrechiusa: domenia]
domestica sf. serva
domicilio sm. stà de ciasa
dominare, dominato p.p. dominà, paronà
don sm. inv. (titolo onorifico dato ai sacerdoti) don /(arc.) pre [pré] o [prè]
donare, donato p.p. , donà
dondolare, dondolato p.p. ninolà
dondolo sm. dondolo
donna sf. femena [fé-me-na]; baba (spreg.) [bà-ba] /- corpulenta: (an) femenon [fe-me-nón] sm.
donnaccia sf. donaza [do-nà-ẑa] /al Bus de la Donaza (località di Venas) /La Donaẑa è una figura mitica terrifica femminile, propria delle Dolomiti, che si sposta nel cuore della notte per dispensare doni o punizioni.
donnola sf. dondola [dòn-do-la]
dopo prep. e av. dapò, po', dopo
dopodomani av. dinpodoman [din-pò-do-màn], dopodoman [dò-po-do-màn]
dopotutto av. dopoduto, in conclusion
doppio agg. dopio
doppione sm. dopion [do-pión]
dorare v.tr., dorato p.p. indorà
doratura sf. doradura [do-ra-đù-ra]
dormiglione sm. dormicion [dor-mi-ción]
dormire v.intr. dormì, slofen [∫ló-fen] /"Dì a dormì come le pite" /dormicchiare: dormicià
dormita sf. dormida [dor-mì-đa]
dorso sm. dos [dòs]
dosare v.tr., dosato p.p. dosà, mesurà
dotare v.tr., dotato p.p. dotà, fornì
dote sf. dota [dò-ta]
dottore sm. dotor
dottrina sf. dotrina /dotrina si usa per indicare il catechismo
dove av. onde [òn-de] /dove sei stata ?: onde sos-to stada ? [Oltrechiusa, Lozzo: agnò [a-gnó] ]
dovere sm. dover
dovere v.intr. avé da, dové, cogné /devo andarmene: èi da caminà, cogne caminà /si deve: muss [voce tedesca] /dovuto p.p. dovù, dovesto [do-vé-sto], cognù, cognesto [co-gné-sto]
Dovesto, in dialetto Davésto Località situata tra il torrente Vallesina e la borgata di Suppiane, a monte della stessa e a nord-est di Venas, dove è ubicata una piccola cappella fatta costruire a fine '500 da Jacobo Jacobi, uomo d'affari di Perarolo. La cappella è dedicata a S.Giacomo Maggiore. Jacobi vi istituì una mansioneria con i proventi del fondo Varalonga. La proprietà passò verso metà '700 ai Maierotti sempre di Perarolo e infine nel 1806 venne acquistata dalla Regola di Cura degli abitanti di Venas, Giau e Suppiane. Jacobi dotò la cappella di una pala della scuola di Tiziano "Madonna con bambino e Santi (Antonio, Giacomo, Cecilia e Chiara)" facendo ritrarre se stesso (in S. Giacomo), sua moglie (nella Madonna) e sua figlia (in S. Cecilia). La pala fu fatta spostare, sembra per motivi di sicurezza, dal parroco di Venas mons. Alfieri De Lorenzo da Dovesto alla chiesa di S.Marco Nuovo, dove si trova attualmente. Al centro in basso è riportato lo stemma dei Jacobi. [Fonte: intervista al Prof. Alberto Toscani]
Chiesetta di Dovesto (Foto Internet)


Madonna con bambino e Santi - ex proprietà famiglia Jacobi (Foto Giancarlo Soravia)


Stemma Jacobo Jacobi - dal quadro suddetto - (Foto Giancarlo Soravia)
Sulla chiesetta di Dovesto è stato pubblicato a fine 2021 dall'Editore Giavedoni il volume di 155 pagine: "L' oratorio di San Giacomo a Dovesto di Letizia Lonzi, Alberto Toscani, Fabrizio Toscani". Acquistabile qui:
https://www.libreriauniversitaria.it/oratorio-san-giacomo-dovesto-lonzi/libro/9788898176342
dovunque av. daparduto [da-par-đù-to]
dozzina sf. dodena [do-đé-na]
drappello sm. drapel
drappo sm. drapo
drenaggio sm. drenaio
Dresda Città della Germania dove l'autore di questo Blog visse un periodo della propria infanzia. La foto lo ritrae a Dresda nel 1942 (4 anni). Foto scattata da un altro balcone della casa dove abitava con i genitori, il fratello Angelo e la zia Annetta Toscani, vedova di Antonio Soravia (Venas, 1897-1941) sopra la gelateria in Rosmaringasse 2. Tutto il quartiere oltre a gran parte della città fu raso al suolo con i suoi abitanti nel bombardamento del 13-14 febbraio 1945. La famiglia perse tutto a Dresda e non ebbe più notizie di nessuno tra le molte persone che essa conosceva lì. La torre che si vede sullo sfondo è la Hausmannsturm, vecchia torre del Castello della Residenza di Dresda. Sulla storia del Castello (ricostruito dopo la guerra assieme alla torre), vedi Wikipedia in francese (non esiste la voce italiana):
https://fr.wikipedia.org/wiki/Ch%C3%A2teau_de_la_R%C3%A9sidence_de_Dresde
Giancarlo Soravia a Dresda nel 1942 (Foto scattata da Secondo Piazza di Lorenzago, all'epoca dipendente della gelateria)
La Hausmannsturm e Dresda bombardate (foto Wikipedia)
Ricordi ancora vivi di Dresda dello scrivente: la strada sotto il balcone di casa dove marciava la Hitler-Jugend, lo Zoo, la cui fine sotto il bombardamento fu oggetto di toccanti racconti sugli animali terrorizzati, le vetrine dei negozi desolatamente vuote, una donna nana, un bambino che abitava nella soffitta di casa con la madre e che aveva una collezione di soldatini di stagno, il numero di telefono di casa (in tedesco): 14-3-91, e un ritornello che recitava: "Oh mein Gott ! Sechs Kinder und kein Brot, mein Mann Soldat !" (Oh mio Dio ! Sei bambini e niente pane, mio marito soldato !).
Passaporto di Rosa Dall'Asta Soravia (Monaco, 11/1/1903-Venas, 2/6/1969) (foto spostata dall'originale) con l'ultimo suo visto di uscita dalla Germania in data del 17 maggio 1943, e transito al Brennero (assieme al sottoscritto figlio) del giorno successivo
Passaporto di Adalberto Soravia (Darmstadt, 29/6/1901-Venas, 13/11/1959) (padre del sottoscritto) rilasciato dal Regio Consolato Generale Italiano di Dresda il 4 agosto 1941
Foto dell'epoca di Dresda di Angelo Soravia (fratello del sottoscritto)  (Venas, 18/12/1930-Imperia, 28/11/1951)
(Voce aggiunta il 14  febbraio 2016 nell'anniversario del bombardamento)

MURO DEL CIMITERO "HEIDEFRIEDHOF" DI DRESDA


dritto agg. dreto [dré-to]
drizzare v.tr., drizzato p.p. drezà [dre-ẑà] /dreẑà si usa in alcune frasi idiomatiche: dreẑà via la tola (sparecchiare), dreẑà la gamela (mettere in riga), dreẑà fora (raddrizzare)
droghiere sm. spezier [spe-ẑiér] (arc.)
dubbioso agg. dubios [du-biós], cagadubi
dubitare v.intr., dubitato p.p. dubità
due agg.num.card. doi [dói]
duecento agg.num.card. dosento [do-∫èn-to]
duello sm. duel
duemila agg.num.card. doimila
dunque cong. dunche, a la fin, de conseguenza [con-se-guèn-ẑa]
duomo sm. domo [dò-mo], duomo
durante prep. via par, duran [du-ràn], durante /via par l'istade
durare v.intr. 1) durà, 2) regnà, resiste [re-∫ì-ste], bate duro /durato p.p. durà, regnà, resistì, batù duro
durata sf. durada [du-rà-đa]
duro agg. duro [đù-ro, dù-ro] /al muro l'é duro
duttile agg. maleabil

INDICE PER LETTERE ALFABETICHE, PER GRUPPI DI LETTERE O PER ARGOMENTO

   INDICE PER LETTERE ALFABETICHE, PER GRUPPI DI LETTERE O PER ARGOMENTO   LIBRO: LA LINGUA LADINA DEL CADORE di GIANCARLO SORAVIA    ABBREV...