18/09/07

GLOSSARIO ITALIANO - LADINO CADORINO (VENAS) D (VOCI IN EVIDENZA: DOVESTO, DRESDA, COGNOMI: DA CORTA', DA CORTE, DAL MAS, DALL 'ASTA, DE BERNARDO, DE LORENZO, DE PRATO, DEL FAVERO, DEL VECCHIO)

POST AGGIORNATO IN DATA 11/8/2022

 

 
d Il suono della lettera d è generalmente simile all'italiano, es. mandà = mandare, ma spesso di differenzia, es. ride = ridere, dove assume il suono dell'inglese th di father, e viene reso, nel presente glossario, da đ. A seguito della progressiva introduzione della Grafia Ladina Unitaria, la đ non sarà più rappresentata nel lemma, sostituita da d, ma successivamente tra parentesi quadre, come pronuncia. A volte, in dialetto, si usano ambedue i suoni, es. dì = andare si pronuncia sia dì che đì. Nella scrittura corrente, la d verrà comunque sempre rappresentata da d
d' improvviso loc.av. de colpo
da nessuna parte loc.av. aniò [a-nió]
da qui loc.av. da cà /da qui a una settimana: da cà de na stemana
da un pezzo loc.av. d'an toco [tò-co]
dabbasso av. do dal pié
dabbene agg.inv. polito [po-lì-to] /è un uomo dabbene: l'é an òn polito
Da Cortà, Francesco detto confidenzialmente Chechi (Pozzale di Pieve di Cadore, 11/9/1922 - Padova, 5/7/1981) è stato un  industriale degli occhiali, noto soprattutto per essere stato co-fondatore e comproprietario della Metalflex di Venas (1948) (poi Gruppo Metalflex) e della Luxottica di Agordo (1961), ceduta a Leonardo Del Vecchio nel 1969

Francesco Da Cortà
Da Corte, Albino "Zucheta" (Venas, 1939-1971) Era di Suppiane, appassionato sportivo. Morì il 6 febbraio 1971 durante la prova di una gara di slittino a Venas, quando si schiantò contro un albero. La sua morte fu istantanea.

daccapo av. dacapo /dareciou [da-re-ciò-u] (arc.)
dado sm. dado [dà-đo]
Dal Mas, Francesco (Vittorio Veneto, 1911-Venas, 1978) Sposò in Francia nel 1939 Irma Dall'Asta "Violin", e dopo la guerra aprì a Venas in via In Col una falegnameria. Ebbe un momento di notorietà quando apparve sui giornali la notizia che, assieme ad altri compagni di prigionia sotto gli americani in Algeria, citò in giudizio il governo italiano per essersi incamerato, senza corrisponderli, gli indennizzi pagati dagli USA per il lavoro svolto per gli americani; lascio ai lettori immaginare l'esito del processo. Dal Mas era stato fatto prigioniero dopo che la nave militare italiana che lo trasportava in Nord Africa fu affondata dagli anglo-americani, che poi lo recuperarono in mare.
Dall'Asta, Aldo "Marzer" (Venas, 1935-2015) Persona dotata di ampi interessi, a parte l'attività di gelatiere che svolse per molti anni, principalmente a Ludwigshafen. Era studioso dell'ebraico medioevale, scrisse sei volumi manoscritti di studi Kabbalistici. Era anche esperto di erbe officinali, redasse due volumi sull'uso delle varie erbe e con proprie bellissime illustrazioni a mano. Nel mio Blog “IL CADORE POCO CONOSCIUTO” c’è il seguente Post che lo ricorda:

Dall'Asta, Ernesto "Baioco" (Venas, 8/4/1901 - Lima, 20/10/1964) Inventore. Autodidatta, sviluppò vari brevetti, lasciatimi, quale unico nipote, in (anche se solo simbolica) eredità, di cui riporto i seguenti:
APPARATUS FOR LIFTING OR PROPELLING AIRCRAFT
https://drive.google.com/file/d/1wmG_TjcgIT4_Wf_g532g-xOMK63f7LXm/view?usp=sharing
AIR GIRANDOLE EQUIPPED WITH MECHANICAL SUSTAINERS
https://drive.google.com/file/d/1CoKrwiuy4hnTaS-EC1MYCs_dRp03H2bX/view?usp=sharing
In data 23 aprile 2013 il giornalista peruviano David Hidalgo ha rievocato sul suo blog la triste storia delle difficoltà opposte all'epoca a Ernesto Dall'Asta dalla burocrazia peruviana per la concessione del primo brevetto, che venne poi concesso negli Stati Uniti:
https://www.fronterad.com/el-hombre-que-reinvento-el-avion-o-una-batalla-contra-los-burocratas/
Articolo che ho tradotto in italiano e pubblicato qui:
https://gcarlosoravia.blogspot.com/2013/02/ernesto-dall-l-che-reinvento-l-o-una.html

Quadretto ricordo ("Balsa sul lago Titicaca") inviato verso il 1930 da Ernesto Dall'Asta alla famiglia. Balsa è l'imbarcazione tipica del lago Titicaca, costruita intrecciando canne di una pianta chiamata "totora": 
Dall'Asta, Francesco "Capotono" (Venas, 1891-1977) Falegname con laboratorio in via Lasta, poi gestito assieme al figlio Aldo (Venas, 1921-Ospitale, 1980). Aldo fu consigliere del Comune di Valle e co-fondatore del Coro "Monte Rite" di Venas. Morì a Ospitale in seguito a incidente stradale il 3 gennaio 1980.
Dall'Asta, Giambattista "Lessio" (Venas, 1884-1949) Imprenditore del gelato in Europa dell'Est dagli anni '20. Conosciuto come "Tita Pizzo", fu famoso per le innumerevoli botteghe di gelato che aprì. Tra i suoi giovani soci ci fu Guglielmo Tabacchi (1900-1974), poi diventato patron della Safilo.
Dall'Asta, Gianmaria "dal Bus" (Belgrado, 1885, ma con casa a Venas - Roma, 1971) Uomo di spiccata personalità e umanità, fervente nazionalista. Amico di Gabriele D'Annunzio, partecipò all'impresa di Fiume (1919-20). 

Dall'Asta, Gino "Manera" (Venas, 1923-Milano, 2018). Era figlio di Bortolo "Batol" e di Adele Gei "Manera", da cui prese il soprannome, come a volte accadeva. Fu un chimico di levatura internazionale, laureatosi all'Università di Mainz, dove i suoi avevano una gelateria. Come allievo del Prof. Giulio Natta  fu il principale capogruppo nelle ricerche e nelle scoperte per le quali il maestro ricevette nel 1963 il Premio Nobel per la chimica. Dall’Asta fu ideatore di vari brevetti registrati in tutto il mondo, nonché autore di numerosi saggi e testi monografici. Lavorò sempre a Milano come dirigente Montedison.
Vedi articolo di Lido Porri sulla rivista "Politecnico" (Luglio 2003) con due foto del 1963 di Natta e Dall'Asta (indicato nelle foto con una freccia):


Gino Dall’Asta fu iscritto nell’Albo d’Oro dei Cadorini Illustri della Magnifica Comunità di Cadore per l’anno 2011.
Dall'Asta, Giuseppe "de Medo" (Venas, 1825-1910) Giancarlo Dall'Asta di Venas afferma che costui, suo bisnonno, partecipò alla spedizione dei Mille di Garibaldi (1860), ma lo stesso non risulta nell'elenco ufficiale dei partecipanti. A questo proposito il "Corriere delle Alpi" nella sua edizione del 10 giugno 2007 scrisse, in un articolo sui Mille della provincia di Belluno che "l’Agordino e il Feltrino risultano le zone a più alta densità garibaldina e risorgimentale, ma il Cadore all’epoca era austriaco e non Lombardo Veneto, così i discendenti di alcuni patrioti cadorini assicurano che anche qualcuno è partito da là e sbarcato in Sicilia, nonostante se ne sappia poco". Sembra in effetti che i garibaldini appartenenti a stati esteri siano stati tenuti nascosti, per non creare problemi diplomatici.
Dall'Asta, Modesto Danilo "Capotono" (Venas, 1914-1980) Maresciallo paracadutista, si distinse in numerose azioni durante l'ultima guerra. Pluridecorato al V.M. - Il nipote Daniel Battistella nel 2015 pubblicò il libro "Divisione Folgore" con le imprese del nonno. Danilo aveva a Venas in Via Lasta un laboratorio di falegnameria.
dama sf. dama [đà-ma] /le dame da Ciarpà: leggendarie nobili castellane abitanti nella località omonima tra Venas e Cibiana
damerino sm. damerin
damigiana sf. damijana
danaroso agg. sior
dannare v.tr. e v.rifl., dannato p.p. danà
dannazione sf. maledizion [ma-le-di-ẑión] /(inter.) maladeta
danneggiare v.tr., danneggiato p.p. sacagnà
danno sm. dan [dan, đan]; preiudizio [pre-iu-dì-ẑio] /fei domanda dei dane de guera
Danta di Cadore  Danta
danzare v.intr., danzato p.p. balà
dappertutto av. dapardùto [da-par-đú-to]
dappoco agg. dapoco
dare v.tr. e v.rifl., dato p.p. 1) dà 2) ofrì
datare v.intr. bete la data, datà /datato p.p. betù la data, datà
dattero sm. datero
davanti agg. e av. davante
davvero av. par da viero, par da sen [sén]
dazio sm. (arc.) muda sf. [mù-đa]; dazio [dà-ẑio] /fei al mona par no pagà daẑio
De Bernardo, Marco "de Felipo" (Venas, 1890-1970) Grande esperto e appassionato forestale, autodidatta. Conoscitore delle foreste europee, era in grado di calcolare con precisione la consistenza di un bosco in piedi. Fu amministratore comunale e consigliere costituente nel 1958 del Consorzio Forestale della Valle del Boite di Borca diretto dal dott. Giovanni Zanetti (Borca, 1930-1995).
De Bernardo, Ruggero "de Nane" (Mulhouse, 1923-Venas, 1980) Albergatore, comproprietario dell'albergo "al Borghetto" di Venas, in passato sede delle poste imperiali austriache, con cambio di cavalli. Internato, dopo l'8 settembre '43, in Germania, come molti altri militari italiani, nel 1944 cadde prigioniero degli Alleati, dai quali non venne liberato se non nel giugno 1946. Insignito della "Croce al Merito" (1973) e della "Medaglia d'Onore" alla memoria (2009).

    Nella raccolta di strofette umoristiche su Venas di Arnaldo Sartori (~1930) riportata QUI
ce n’è una dedicata all’Albergo Borghetto:
Se volete un espresso ristretto
Andé tutti all' Albergo al Borghetto
O liquori, o bonissimi vini
Tuti quanti de marca, assai fini
Là incontré dei bei visi sinceri
I paroni, nonché i gelatieri
E ve serve, gentil nella posa
Paron Titta, oppur sora Rosa.

De Bernardo, Umberto Raffaele "de Nicolò" (Venas, 1881-1958) Famoso uomo d'affari e personaggio pubblico a Venas. Nel 1923 era presidente delle "Segherie Italiane Umberto De Bernardo" di Milano ed esponente di spicco tra gli industriali del legname. Nel 1930 "con la famiglia va a Beuthen, allora Germania ora Polonia [Bytom], dove vende gelato fino al febbraio 1945, cioè fino all'arrivo dei sovietici, quando deve abbandonare tutto e rientrare in Italia" [dalla voce Emigrazione del presente Glossario]. Nel dopoguerra con i figli apre a Cortina i famosi bar "Genzianella" e "Cristallino". E' ancora ricordato a Venas per i suoi commoventi patriottici discorsi e per la sua promozione di attività sportive.
De Bernardo, Umberto (Bertino) "de Nicolò" (Venas, 1915-Francoforte, 1989) Nipote dell'omonimo Umberto di cui alla voce precedente, fu imprenditore del gelato attivo dal dopoguerra a Francoforte e costruttore di una innovativa macchina per gelato (Novagel). La sua gelateria "Capri Eis" sulla Kaiserstrasse, allora strada principale della città, ebbe grande successo e rimase aperta per vari decenni. De Bernardo fu anche uno dei fondatori dell'Uniteis.
De Lorenzo, Mons. Alfieri (Vinigo 1914-Venas 2009) - Ordinato sacerdote nel 1938, esercitò il ministero a Sedico e ad Alleghe durante la II^ G.M. Nell’autunno 1945 giunse come parroco a Venas e vi rimase fino alla morte. Era un sacerdote che sorprendeva per la sua cultura che alimentò anche grazie alla conoscenza delle lingue straniere. I parrocchiani di Venas non gli permisero di andarsene neppure nella vecchiaia e lo vollero in paese fino alla fine. Fu in seminario assieme ad Albino Luciani, due anni più anziano di lui, e lasciò dei ricordi di questa amicizia. Fece restaurare l'interno della parrocchiale di San Marco Nuovo, riportandolo allo stile neo-classico originale e decorandolo con pannelli di Giuseppe Modolo (1958). Dotò la chiesa di una nuova "Via Crucis", composta da formelle in bronzo dello scultore trevigiano Mario Balliana (1981), e collocò nel primo altare a sinistra della navata una pala raffigurante S.Anna e Madonna gestanti, del pittore milanese Savinio Labò (1962), dono di Giovanna Del Favero "Cason". 
De Lotto, Enrico (S.Vito di Cadore, 1911 - Domegge, 1963) Medico e scrittore. Collaborò con il giovane archeologo autodidatta Giovanni Battista Frescura (Calalzo, 1921 - Padova, 1993) agli scavi della stazione paleoveneta e romana di Lagole di Calalzo. De Lotto incoraggiò Frescura nella sua attività di fortunato scavatore. Scrisse per primo sui materiali e sulle iscrizioni di Lagole e ne rivelò, in Italia ed all'estero la loro grande importanza storica, archeologica, epigrafica, linguistica e religiosa.
Scrisse libri sulla storia del Cadore e sulla sua occhialeria.
A Enrico De Lotto è dedicato il Museo della Magnifica Comunità di Cadore.
De Prato, Giuseppe "Biasuto" (Venas, 1938-Valle, 1960) Atleta della squadra nazionale italiana di sci. Soprannominato "Stukas" per le sue discese in picchiata, conseguì varie vittorie ma la sua promettente carriera fu stroncata da un tragico incidente stradale.
debito sm. debito, puf /esiste la parola "debite" usata solamente nella frase: "esse come le debite" = essere arrabbiatissimo
debitore sm. debitor
debole agg. debol [dé-bol] /(f.) debola [dé-bo-la]
debolezza sf. nessa [nès-sa], persa [pèr-sa], deboleza [de-bo-lé-ẑa]
debordare v.intr., debordato p.p. passà fora
debuttare v.intr. se invià via loc.v.rifl.
decadere v.intr. scade /decaduto p.p. scadù, scadesto
decadenza sf. scantinamento sm., declin sm.
decantare v.tr., decantato p.p. 1) vantà 2) (chim.) s-ciarì
decapare v.tr., decapato p.p. decapà (occh.)
decapitare v.tr., decapitato p.p. taià via la testa
decente agg. polito [po-lì-to]
decentrare v.tr., decentrato p.p. s-centrà
decenza sf. pudor sm. [pu-đór]
decidere v.tr. e v.rifl. dezide [de-ẑì-đe], destrigà
deciduo agg. (alberi) da fuoia [fuó-ia] /(denti) da late
decifrare v.tr., decifrato p.p. decifrà
decimale agg. e sm. decimal
decimare v.tr., decimato p.p. decimà
decina sf. desina [de-∫ì-na]
decisione sf. decision
decisivo agg. resolutivo
deciso agg. resolù, deciso
declamare v.tr., declamato p.p. declamà, recità
declassare v.tr., declassato p.p. declassà, parà indrio
declinare v.tr., declinato p.p. (invito) dì de no; (gramm.) declinà
declinazione sf. (gramm.) declinazion [de-cli-na-ẑión]
declino sm. scantinamento, declin
decollare v.intr. ciapà al solo [∫ò-lo]
decomporre v.tr. e v.rifl. 1) descompone 2) putrefà
decorare v.tr., decorato p.p. decorà
decoro sm. onor /cenì l'onor inte de le porte
decorrere v.intr., decorso p.p. scominzià [sco-min-ẑià]
decrescere v.intr. dì do [đó] /decresciuto p.p. dù do
decretare v.tr., decretato p.p. 1) decretà 2) (tributare) conferì
decurtare v.tr. scurtà, reduse
dedicare v.tr., dedicato p.p. dedicà
defalcare v.tr., defalcato p.p. tirà do [đó], defalcà
defecare v.intr. chegà, cagà /(di volatili) schità, schitarlà
deficiente agg. sempio, porogramo
definire v.tr., definito p.p. definì
deflorare v.tr., deflorato p.p. sfondrà [sfon-drà]
deflorazione sf. sfondramento sm. [sfon-dra-mén-to]
defluire v.intr. desgore [de-sgó-re]
deformare v.tr., deformato p.p. sformà, desformà
defraudare v.tr., defraudato p.p. taconà
defunto agg. e sm. morto
degenerare v.intr., degenerato p.p. degenerà
deglutire v.tr., deglutito p.p. parà do, ingiotì
degnare v.tr. e v.rifl., degnato p.p. inpagà, degnà
degno agg. respetà
degustare v.tr., degustato p.p. gustà
Del Favero, Giuseppina "Cason" (Wörgl (Austria), 1898 - Venas, 1970) Di famiglia di Venas, ma nata e educata in Austria, sposò Giacomo Toscani "dei Coli" [vedi la voce: Toscani Amelio]. Portò a Venas un po' di cultura austro-ungarica e insegnò, sempre gratuitamente, il tedesco a molti venasiani emigranti in Germania. Fu animatrice di attività cattoliche e per molti anni organista nella Chiesa Parrocchiale di Venas.
Del Vecchio, Leonardo (Milano, 1935-2022) È stato il più grande industriale dell'occhiale con l'agordina Luxottica, poi confluita nella francese Essilux. La sua avventura bellunese iniziò nell'aprile 1961 quando sottoscrisse la sua partecipazione per 1/3 del capitale, apportando i macchinari del suo laboratorio di Milano, che cessò di esistere,  e come socio accomandatario, nella neonata Luxottica s.a.s. con sede in Agordo. I 2/3 del capitale e soci accomandanti erano i titolari della Metalflex di Venas di Cadore, e precisamente Francesco Da Cortà, proprietario per 1/3 e Vittorio Toscani dell'altro terzo. Egli rappresentava anche, con patto parasociale, il fratello Elio. (vedi le  relative voci). A quel tempo la fabbrica di Agordo non era ancora costruita, lo fu solo nel mese di ottobre. Quel periodo da aprile ad ottobre 1961 Del Vecchio lo trascorse a Venas, presso la sede della Metalflex. Nel 1969 rilevò tutte le quote Luxottica dei cadorini e ne rimase unico proprietario.
Articolo su Del Vecchio pubblicato sul numero di agosto 2022 de "Il Cadore" (intervista da parte della direttrice de "Il Cadore" Giuditta Bolzonello allo scrivente):
https://drive.google.com/file/d/1Ht3UZqbtRZ1N-BP_DkM9Dah97lpQav2D/view?usp=sharing
Incontro sul libro "Leonardo Del Vecchio". Tommaso Ebhardt a Una Montagna di Libri
Cortina d’Ampezzo. Con Marco Bonet. Giovedì 18 agosto 2022, Ore 18, Alexander Girardi Hall.
Presenta Francesco Chiamulera
Video:
https://www.facebook.com/unamontagnadilibri/videos/467076635424865/
delatore sm. spion [spi-ón]
degradare v.intr., degradato p.p. scantinà, dà do [đó]
delegare v.tr., delegato p.p. mandà
deleterio agg. malamente
delfino sm. delfin
deliberare v.tr. e v.intr. e v.rifl. resolve [re-sòl-ve], deliberà
delicato agg. fin, delicato
delimitare v.tr., delimitato p.p. limità; (terreni) pichetà; (incendi) taià
delinquente agg. e sm. baraba, zarlatan [ẑar-la-tàn], lazaron
delirare v.intr. 1) delirà /delira: al delirea 2) (smaniare) svernà  /deliri ?: svernes-to ?
delitto sm. delito
delizioso agg. delizios [de-li-ẑiós]
della prep.art.f.sing. de la
delle prep.art.f.pl. de le
dello prep.art.m.sing. del
deludere v.tr. delude [de-lù-đe]
delusione sf. delusion [de-lu-∫ión]
demaniale agg. demanial [de-ma-niàl]
demarcare v.tr., demarcato p.p. marcà
democristiano agg. democristian
democrazia sf. democrazia [de-mo-cra-ẑìa]
demolire v.tr., demolito p.p. bucià do [đó], demolì
demonio sm. diau
demoralizzare v.tr. e v.rifl., demoralizzato p.p. bucià do [đó], scoraià
denaro sm. solde [sòl-de] sm.pl., schei [schè-i] sm.pl. /"I schei fa ciantà l'orbo"
denigrare v.tr. tirà do [đó] loc.v.intr.
dentatura sf. dentadura [den-ta-đú-ra]
denso agg. fis, fito
dente sm. dento [dèn-to] /denti incisivi: palote [pa-lò-te] sf.pl.
dente di leone loc.s.m. radicio salvarego [sal-và-re-go]
dentello sm. capa sf.
dentiera sf. petenela [pe-te-nè-la]
dentro av. inte, de inte /inte, come fora, su, do, via, è usato in forma particolare, es.: inte fora, inte sote, dì in inte, inte a Cortina, inte in Germania; preme inte, fracià inte, parà inte, tirà inte, bate inte, ecc.
denudare v.tr., denudato p.p. despoià
denunciare v.tr., denunciato p.p. denunzià [de-nun-ẑià]
deperire v.intr. dà do [đó], scantinà, deperì /è deperito: l'a dato do
deplorare v.tr., deplorato p.p. lamentà
deporre v.tr. 1) poià do [đó] 2) (uova) ponde [pón-de]  3) (cibi, infusione) repone [re-pò-ne]
deportare v.tr., deportato p.p. deportà
depositare v.tr. depone, repone
deposito sm. deposito /(di legname) doana sf. [do-à-na] /(di granturco) biaver [bia-vèr] /(di formaggio, nella malga) zelei [ẑe-lèi]
depravazione sf. coruzion [co-ru-ẑión]
deprecare v.tr., deprecato p.p. disaprovà, condanà
deprimere v.tr. e v.rifl. bucià do, intristì, deprime /depresso p.p. bucià do, intristì, deprimesto
depurare v.tr., depurato p.p. purificà, netà fora
deputazione sf. delegazion [de-le-ga-ẑión]
deragliare v.intr. dì fora de sina /deragliato p.p. dù fora...
derelitto agg. desnedià
deretano sm. , tafanario [ta-fa-nà-rio], panaro [pa-nà-ro]
deridere v.tr. ride sora [rì-đe só-ra], mincionà
derivare v.intr. ienì fora /derivato p.p. ienù fora
derogare v.intr., derogato p.p. tirà fora
derubare v.tr., derubato p.p. robà, portà via
desco sm. tola sf. [tò-la]
descrivere v.tr. descrive, presentà
deserto agg. vuoito [vu-ói-to]
deserto sm. deserto
desiderare v.tr. avé voia [vó-ia], bramà, strangossà, talentà
desiderio sm. voia sf. [vó-ia], morbin [mor-bìn]
designare v.tr., designato p.p. mostrà, racomandà
desinare v.intr., desinato p.p. disnà
desistere v.intr., desistito p.p. lassà via
desolato agg. 1) despiasù, despiasesto 2) (posto) salvarego
destare v.tr. e v.rifl., destato p.p. dessedà [des-se-đà]
destinare v.tr., destinato p.p. destinà
destino sm. destin [de-stìn]
destro agg. dreto [dré-to] /mano destra: man dreta
desumere v.tr. deduse [de-đù-∫e]
deteriorare v.tr., deteriorato p.p. fruà
determinare v.tr. , determinato p.p. stabilì
detestare v.tr. no podé vede
detonazione sf. colpo sm., sbarada [sba-rà-đa]
detrarre v.tr., detratto p.p. tirà do
dettaglio sm. particolar; (vendita merce) menudo [me-nù-đo] /vendere al dettaglio: vende al menudo
dettare v.tr., dettato p.p. detà
detto sm. dito
deturpare v.tr., deturpato p.p. ruinà
devastare v.tr., devastato p.p. sacagnà
deviare v.tr. e v.intr. dì fora /deviato p.p. dù fora
devolvere v.tr., devoluto p.p. assegnà
devozione sf. devozion [de-vo-ẑión]
di prep. de
di nascosto loc.av. de scondon [scon-dón]
di primo acchito loc.av. de primo entro [én-tro]
di qua loc.av. de cà
dialetto sm. dialeto /al dialeto cadorin
dialogo sm. conversazion sf. [con-ver-sa-ẑión]
diarrea sf. schita, mossa [mòs-sa]
diavolo sm. diau; taife [tài-fe] (solo nelle imprecazioni, di evidente origine tedesca: sacra taife, sacra taife naine) /(f.) diaula [diáu-la] /diavolino: diaulin [diau-lìn]
dicembre sm. dezembre [de-ẑèm-bre]
diciassette agg.num.card. disisete [di-∫i-sè-te]
diciannove agg.num.card. disnove [di-∫nó-ve]
diciotto agg.num.card. disdoto [di-∫dò-to]
dieci agg.num.card. diese [dié-∫e] /[Oltrechiusa: dies [diés]]
dietro prep. e av. daos [da-òs] (est.), drio [drìo] /[Auronzo, Lozzo: davoi [da-vòi] ]
dietrofront sm. dareciou (R.P.) [da-re-ciòu]
difatti cong. defati
difendere v.tr. defende
difettoso agg. difetos [di-fe-tós]
differente agg. autro, diferente
differentemente av. autramente, de diferente
differenziare v.tr. fei diferenza [fèi di-fe-rèn-ẑa]
differire v.tr., differito p.p. spostà
difficile agg. defizil [de-fì-ẑil]
diffidente agg. 1) malfidente [mal-fi-đèn-te], 2) co i dente aute [đèn-te] /l'é da stà co i dente aute
diffondersi v.rifl., diffuso p.p. ciapà campo loc.v.intr.
difterite sf. grup, crup sm.
digerire v.tr., digerito p.p. padì [pa-đì], parà do [đó], digerì
digitale lanata (Digitalis lanata) loc.s.f. dedal pelos loc.s.m. /digitale lutea dedal dal
digiuno sm. dedun [de-đún], deiuno [de-iú-no]
dignità sf. onor sm.
dignitoso agg. decoros [de-co-rós]
digradare v.intr., digradato p.p. (se) sbassà, v.rifl., sfumà
digrignare v.tr., digrignato p.p. (denti) scricolà
dilaniare v.tr., dilaniato p.p. sbrindolà
dilapidare v.tr. magnà fora [fò-ra], fei fora, scanà, candì, delapidà
dilatare v.tr. e v.rifl., dilatato p.p. slargà, sgionfà
dilazionare v.tr., dilazionato p.p. prorogà
dileggiare v.tr. ride sora loc.v.intr.
dileguare v.intr., dileguato p.p. sparì
dilemma sf. dubio sm.
dilettante sm. diletante
dilettare v.tr. e v.rifl., dilettato p.p. divertì, stravià
diligente agg. valente, cossienzios [cos-si-en-ẑiós] /l'é 'n riedo valente a scola
diluire v.tr. 1) (rarefare) restuognà, slongà 2) (sciogliere) delegà /diluito p.p. (rarefatto) restuoin [re-stu-óin], longo [lòn-go]; (sciolto) delegà
dilungarsi v.rifl., dilungato p.p. intardivà v.intr. 
diluvio sm. brentana sf., diluvio 
dimagrire v.tr. e v.intr., dimagrito p.p. desmagrà
dimenare v.intr. e v.rifl., dimenato p.p. remenà /la bissa l'é 'ncora drio che la se remena
dimensione sf. dimension [di-men-sión]
dimenticanza sf. desmenteon sm. [de-∫men-te-ón] /solo nell'espressione: al mal del desmenteon [doglie del parto]
dimenticare v.tr. e v.rifl., dimenticato p.p. desmenteà [de-∫men-te-à]
dimesso agg. malpieze [mal-pié-ẑe]
dimettere v.tr. (ospedale) mandà a ciasa; (lavoro) dimete
dimezzare v.tr., dimezzato p.p. smedà
diminuire v.tr. reduse, sbassà
dimora sf. ciasa [cià-∫a]
dimorare v.intr. vive
dimostrare v.tr. e v.rifl., dimostrato p.p. mostrà
dinoccolato agg. zanpedon [ẑan-pe-đón]
Dio sm. Dio, al Signor [Si-gnór]
dipanare v.tr., dipanato p.p. despetolà
dipendere v.intr. depende /dipeso p.p. dependù
dipingere v.tr., dipinto p.p. piturà /mè nona n'ota la m'a contà che 'l pitor Tizian da Pieve, inte 'n viado che l'avea fato par dì a Venezia, al s'avea fermà a dormì inte na locanda, ma no l'era restà par nia contento del servizio. Par dispeto, inante de caminà, l'avea piturà na merda sul lenzuó, co 'n morsón che solèa via parsora, propio in medo al lieto. Al l'avea fata cossita polito che chi de la locanda i credea che la fusse viera, e i era dute inrabiade, e i era dude a parà via al morsón. Ma cuan che i s'a inacorto che la merda, co 'l morsón, l'era solo piturada, e i a savesto che l' era stada fata da 'n gran pitor, i se l'a betuda via par recordo [lenzuó=lenzuolo, lieto=letto, morsón=moscone, solèa=volava, dude=andati]
diploma sm. diploma
diradare v.tr. 1) restuognà, slongà, 2) reduse [re-đú-∫e] 3) sfoltì
diramare v.tr. 1) (rami) daramà  2) (notizie) bete fora /diramato p.p. daramà, betù fora
dire v.tr. /detto p.p. dito
direttamente av. direto [di-rè-to]
direzione sf. direzion [di-re-ẑión]
dirigente sm. diretor
dirigere v.tr. conduse [con-dù-∫e] /diretto p.p. condusesto
dirimpetto prep. de fronte, visavì [vi-∫a-vì]
diritto 1) agg. dreto [dré-to], 2) (legge) sm. derito [de-rì-to]
diritto av. dreto /tirà dreto
dirizzare v.tr., dirizzato p.p. drezà [dre-ẑà]
diroccato agg. desboà [de-∫bo-à]
dirottare v.tr., dirottato p.p. dirotà
dirozzare v.tr., dirozzato p.p. sgredà
dirupo sm. crepa sf.
disabitato agg. desabità, vuoito [vuói-to]
disabituare v.tr. e v.rifl., disabituato p.p. desusà [de-∫u-∫à]
disaccordo sm. desacordo, crica sf. /essere in disaccordo: "Esse in corno e cros", "Esse in crica"
disadattato agg. desnedià, mal adatà
disadorno agg. puoro
disagevole agg. descomodo
disagio sm. scomodità sf.
disapprovare v.tr., disapprovato p.p. criticà
disarmare v.tr., disarmato p.p. desarmà
disastro sm. desastro
disboscare v.tr., disboscato p.p. desboscà
disbrigo sm. desbrigo
discapito sm.  descapito
discarica sf. chipa
discendere v.intr. ienì fora [fò-ra] /disceso p.p. ienù fora
discernere v.tr. vede fora [vé-đe fòra]; dezerne [de-ẑèr-ne]
discernimento sm. scrimia sf. [scrì-mia], iudizio [iu-đì-ẑio]; sesto [sè-sto]
discolpare v.tr. e v.rifl., discolpato p.p. descolpà
discordia sf. crica, urto sm.
discorrere v.intr. descore [de-scó-re], conversà
discorso sm. discorso; conversazion sf. [con-ver-sa-ẑión]
discostare v.tr., discostato p.p. parà in là
discredito sm. descredito
discrepanza sf. diferenza [di-fe-rèn-ẑa]
discreto agg. riservà, moderà
discriminare v.tr., discriminato p.p. discriminà
discussione sf. discussion
discutere v.tr. descute, cuestionà; zinquantà [ẑin-quan-tà] /discusso p.p. descutesto, cuestionà, zinquantà
disdegnare v.tr., disdegnato p.p. desprezà [de-spre-ẑà]
disdetta sf. disdeta
disdire v.tr., disdetto p.p. desdì [de-∫dì], disdetà
disegnare v.tr., disegnato p.p. disegnà
diseredare v.tr., diseredato p.p. diseredà
disertare v.intr., disertato p.p. disertà
disertore sm. disertor
disfare desfei v.tr. [de-sfèi] /disfatto p.p. desfato /desfei al lieto
disfatta sf. desfata
disgaggio sm. (massi pericolanti) desgaio /verbo: desgaià
disgelo sm. cuan che mola [mò-la], cuan che desiaza [de-∫ià-ẑa]
disgrazia sf. 1) desgrazia [de-∫grà-ẑia], 2) azidente sm. [a-ẑi-dèn-te], inzidente sm. [in-ẑi-dèn-te]
disgraziato agg. desgrazià [de-∫gra-ẑià]
disgregare v.tr., disgregato p.p. pestà su
disguido sm. eror
disgustare v.intr., disgustato p.p. desgustà, stomeà
disgustoso agg. stomeos [sto-meós]
disillusione sf. delusion
disimparare v.tr., disimparato p.p. desimparà
disimpegnare v.tr., disimpegnato p.p. desbratà
disincagliare v.tr., disincagliato p.p. liberà fora
disinfettare v.tr., disinfettato p.p. desinfetà
disinfiammare v.tr. e v.rifl., disinfiammato p.p. desfiamà /lassà che se desfiame
disinserire v.tr., disinserito p.p. iavà fora
disintegrare v.tr. e v.rifl. disintegrà, fei s-centene [s-cén-tene] loc.v.intr.
disinteressato agg. no intaressà
disintossicare v.tr. e v.rifl. desintosseà
disinvolto agg. disinvolto
dislivello sm. deslivel [de-∫li-vèl]
dislocare v.intr., dislocato p.p. tramudà [tra-mu-đà]
disobbediente agg. desobediente [de-∫o-be-đièn-te]
disobbedire v.tr., disobbedito p.p. desobedì [de-∫o-be-đì]
disoccupato agg. e sm. disocupà
disonesto agg. inbroion [in-bro-ión]
disonore sm. disonor [di-∫o-nór]
disordinato agg. desordinà [de-∫or-đi-ná]
disordine sm. desordin [de-∫ór-din], desio [de-∫ìo], sanfasson [san-fas-són], pascareze [pa-sca-ré-ẑe] /- come quello lasciato da un violento temporale: redetum [re-đè-tum] (arc.)
disossare v.tr., disossato p.p. desossà
disotto av. desote
dispari agg. dispari
disparte (in) loc.av. da na parte
dispendio sm. gran spesa loc.s.f.
dispensa zelei sm. [ẑe-lèi] locale della malga dove si conservano i formaggi (dal lat. "cellarium")
dispensare v.tr., dispensato p.p. dà fora [fò-ra]
disperare v.intr. e v.rifl., disperato p.p. desperà
dispetto sf. dispeto, malegrazie sf.pl. [ma-le-grà-ẑie]
dispettoso agg. dispetos [di-spe-tós]
dispiacere sm. despiazer [de-spia-ẑér]
dispiacere v.intr. despiase [de-spià-∫e] /dispiaciuto p.p. despiasù [de-spia-∫ù], (despiasesto) [de-spia-∫é-sto]
dispiegare v.tr., dispiegato p.p. verde fora [vèr-đe fò-ra]
displuvio sm. versante
disporre v.tr. e v.rifl. 1) despone [de-spò-ne] , stabilì 2) bete [bé-te] /disposto p.p. desponesto [de-spo-né-sto], stabili, betù
dispotico agg. espotico [e-spò-ti-co] /paron espotico
disprezzare v.tr., disprezzato p.p. desprezà [de-spre-ẑà]
disprezzo sm. desprezo [de-sprè-ẑo]
disputare v.tr., disputato p.p. (gioco) duìà
dissanguare v.tr. e v.rifl., dissanguato p.p. dissanguà, svenà /(fig.) ruinà
dissapore sm. contrasto
dissennato agg. mato, fora de testa
dissenteria sf. schita, mossa [mòs-sa]
dissentire v.intr., dissentito p.p. contrarià
disseppellire v.tr., disseppellito p.p. tirà, iavà su
dissertare v.intr., dissertato p.p. tratà
dissestare v.tr., dissestato p.p. sacagnà
dissidente agg. e sm. dissidente
dissimulare v.tr. sconde [scòn-de] /dissimulato p.p. sconto [scòn-to], (scondù)
dissipare v.tr. fei sparì [fèi] /dissipato p.p. fato sparì
dissociare v.tr. e v.rifl., dissociato p.p. (se) tirà fora
dissodare v.tr., dissodato p.p. bracà (V.M.T.); voltà ciampo
dissoluto agg. baraba
dissolvere v.tr. e v.rifl., dissolto p.p. scomparì
dissuadere v.tr. dissuade /dissuaso p.p. dissuadesto
distaccare v.tr. e v.rifl., distaccato p.p. destacà
distante agg. e av. lontan
distanziare v.tr., distanziato p.p. lassà indrio [in-drìo]
distare v.intr. esse lontan /Venas dista 20 km. da Cortina: Venas l'é 20 km. lontan da Cortina
distendere v.tr. stende fora [fò-ra], bete fora [bé-te], scarà fora, slongà fora /distendere i panni: bete fora la roba /disteso p.p. destirà, slongà fora
distinguere v.tr. 1) vede fora [vé-de fò-ra] 2) marcà /distinto p.p. vedù fora, marcà
distogliere v.tr. destuoi [de-stuói], destole [de-stò-le] /distolto p.p. destolesto [de-sto-lé-sto]
distorsione sf. (arti) stravalicada [stra-va-li-cà-đa]
distrarre v.tr. stravià, distrae [di-stràe], perde via [pèr-đe] /distrarsi v.rifl. se stravià, se distrae, se perde via /distratto p.p. stravià, perdù via [per-đù]
distretto sm. destreto [de-stré-to] /LA FIN DEL DESTRETO CADORIN DE L'OCIAL [sulla fine del distretto cadorino dell' occhiale, vedi il mio POST]
distribuire v.tr., distribuito p.p. dà fora, distribuì
districare v.tr., districato p.p. destrigà, despetolà
distruggere v.tr. fei fora [fèi fò-ra], destrude [de-strù-đe] /distrutto p.p. fato fora, destruto
distruzione sf. delenda, distruzion [di-stru-ẑión] /i a fato duta na delenda
disturbare v.tr., disturbato p.p. insolentà, insoreà, desturbà
disubbidiente agg. desubidiente
disunire v.tr., disunito p.p. desunì [de-∫u-nì], destacà, tirà via
disusare v.tr., disusato p.p. desusà [de-∫u-∫à]
ditale sm. dedal [de-đàl] /[Valle: dedial ] [de-điàl]
dito sm. diedo [dié-đo] /ditino: diedolin [die-đo-lìn]
diurno agg. via par al dì
divagare v.intr. dì fora /divagato p.p. dù fora
divampare v.intr., divampato p.p. (incendio) ciapà campo /l'incendio è divampato al mattino: al fuó l'a ciapà campo da bonora
divano sm. sofà
divaricato agg. slargà fora
diventare v.tr. ienì fora [fò-ra], deventà /diventato p.p. ienù fora, deventà
divergenza sf. contrasto sm.
diversamente av. autramente, de diferente
diversivo sm. distrazion sf. [di-stra-ẑión]
diverso agg. autro, diferente
diversi agg.indef.m.pl.  alcuante, an grun de
divertente agg. che fa ride
divertimento sm. divertimento, straviamento
divertire v.tr. e v.rifl., divertito p.p. stravià, divertì
dividere v.tr. divide /diviso p.p. dividù (dividesto)
divieto sm. proibizion sf. [pro-i-bi-ẑión]
divino agg. divin
divisa sf. montura
divisione sf. division [di-vi-∫ión]
divo sm. (cinema) stela sf.
divorare v.tr., divorato p.p. divorà, voltà do [đó]
divorziare v.intr., divorziato p.p. divorzià [di-vor-ẑià]
divulgare v.tr. pande [pàn-de] /divulgato p.p. pandù, pandesto
dizionario sm. dizionario [di-ẑio-nà-rio], vocabolario, glossario
Dobbiaco Dobiaco /mè mare la se fasèa de marevea che i avesse cambià al nome del paes, che era stà sempre Toblach. La me contea che chi da Venas (chi che no puodèa pì de tanto) i dèa a Toblach in viado de noẑe. Penso che se la bendina la continuarà a cresse de chesta moda, nò solo chi da Venas, ma dute i cadorin cognarà limitasse a dì in viado de noẑe a Toblach
docile agg. mestego [mè-ste-go]
documento sm. ato, carta sf., papir [pa-pír], zedola sf. [ẑé-do-la]
dodici agg.num.card. dodese [dó-đe-∫e]
dogana sf. doana /in dialetto il termine doana era soprattutto usato per indicare un deposito di legname. Vedi la voce deposito
doglia sf. doia [dò-ia] /doia era passata a significare la corona di fiori nei funerali
dolce agg. e sm. dolze [dól-ẑe] /dolciastro: dolzìn [dol-ẑìn]
dolere v.intr. e v.rifl. duolé /doluto p.p. duolù, duolesto /me duó la ciadìa
Dolomiti Dolomite, Dolomiti [Oltrechiusa: Dolomites] /se si guarda come vengono oggi presentate le Dolomiti, per esempio andando sul sito di Wikipedia, per poi cliccare a sinistra nelle varie lingue, si noterà con un certo stupore (ma non troppo), che le Dolomiti Cadorine sono fortemente snobbate a favore di quelle alto-atesine e trentine.
dolore sm. 1) dolor [do-lór], vede le stele [vé-de] /m'é tomà an toco de len sul pè, e èi vedù le stele 2) (fig.) magon [ma-gón], gropo [gró-po]
domandare v.tr. e v.intr. e v.rifl., domandato p.p. domandà
domani av. doman [do-màn]
domare v.tr., domato p.p. domà
Domegge di Cadore Domeie /Frazioni: Valesela, Grea
domenica sf. domenega /[Oltrechiusa: domenia]
domestica sf. serva
domicilio sm. stà de ciasa
dominare, dominato p.p. dominà, paronà
don sm. inv. (titolo onorifico dato ai sacerdoti) don /(arc.) pre [pré] o [prè]
donare, donato p.p. , donà
dondolare, dondolato p.p. ninolà
dondolo sm. dondolo
donna sf. femena [fé-me-na]; baba (spreg.) [bà-ba] /- corpulenta: (an) femenon [fe-me-nón] sm.
donnaccia sf. donaza [do-nà-ẑa] /al Bus de la Donaza (località di Venas) /La Donaẑa è una figura mitica terrifica femminile, propria delle Dolomiti, che si sposta nel cuore della notte per dispensare doni o punizioni.
donnola sf. dondola [dòn-do-la]
dopo prep. e av. dapò, po', dopo
dopodomani av. dinpodoman [din-pò-do-màn], dopodoman [dò-po-do-màn], domanlautro
dopotutto av. dopoduto, in conclusion
doppio agg. dopio
doppione sm. dopion [do-pión]
dorare v.tr., dorato p.p. indorà
doratura sf. doradura [do-ra-đù-ra]
dormiglione sm. dormicion [dor-mi-ción]
dormire v.intr. dormì, slofen [∫ló-fen] /"Dì a dormì come le pite" /dormicchiare: dormicià
dormita sf. dormida [dor-mì-đa]
dorso sm. dos [dòs]
dosare v.tr., dosato p.p. dosà, mesurà
dotare v.tr., dotato p.p. dotà, fornì
dote sf. dota [dò-ta]
dottore sm. dotor
dottrina sf. dotrina /dotrina si usa per indicare il catechismo
dove av. onde [òn-de] /dove sei stata ?: onde sos-to stada ? [Oltrechiusa, Lozzo: agnò [a-gnó] ]
dovere sm. dover
dovere v.intr. avé da, dové, cogné /devo andarmene: èi da caminà, cogne caminà /si deve: muss [voce tedesca] /dovuto p.p. dovù, dovesto [do-vé-sto], cognù, cognesto [co-gné-sto]
Dovesto, in dialetto Davésto Località situata tra il torrente Vallesina e la borgata di Suppiane, a monte della stessa e a nord-est di Venas, dove è ubicata una piccola cappella fatta costruire a fine '500 da Jacobo Jacobi, uomo d'affari di Perarolo. La cappella è dedicata a S.Giacomo Maggiore. Jacobi vi istituì una mansioneria con i proventi del fondo Varalonga. La proprietà passò verso metà '700 ai Maierotti sempre di Perarolo e infine nel 1806 venne acquistata dalla Regola di Cura degli abitanti di Venas, Giau e Suppiane. Jacobi dotò la cappella di una pala della scuola di Tiziano "Madonna con bambino e Santi (Antonio, Giacomo, Cecilia e Chiara)" facendo ritrarre se stesso (in S. Giacomo), sua moglie (nella Madonna) e sua figlia (in S. Cecilia). La pala fu fatta spostare, sembra per motivi di sicurezza, dal parroco di Venas mons. Alfieri De Lorenzo da Dovesto alla chiesa di S.Marco Nuovo, dove si trova attualmente. Al centro in basso è riportato lo stemma dei Jacobi. [Fonte: intervista al Prof. Alberto Toscani]
Chiesetta di Dovesto (Foto Internet)


Madonna con bambino e Santi - ex proprietà famiglia Jacobi (Foto Giancarlo Soravia)


Stemma Jacobo Jacobi - dal quadro suddetto - (Foto Giancarlo Soravia)
Sulla chiesetta di Dovesto è stato pubblicato a fine 2021 dall'Editore Giavedoni il volume di 155 pagine: "L' oratorio di San Giacomo a Dovesto di Letizia Lonzi, Alberto Toscani, Fabrizio Toscani". Acquistabile qui:
https://www.libreriauniversitaria.it/oratorio-san-giacomo-dovesto-lonzi/libro/9788898176342
dovunque av. daparduto [da-par-đù-to]
dozzina sf. dodena [do-đé-na]
drappello sm. drapel
drappo sm. drapo
drenaggio sm. drenaio
Dresda Città della Germania dove l'autore di questo Blog visse un periodo della propria infanzia. La foto lo ritrae a Dresda nel 1942 (4 anni). Foto scattata da un altro balcone della casa dove abitava con i genitori, il fratello Angelo e la zia Annetta Toscani, vedova di Antonio Soravia (Venas, 1897-1941) sopra la gelateria in Rosmaringasse 2. Tutto il quartiere oltre a gran parte della città fu raso al suolo con i suoi abitanti nel bombardamento del 13-14 febbraio 1945. La famiglia perse tutto a Dresda e non ebbe più notizie di nessuno tra le molte persone che essa conosceva lì. La torre che si vede sullo sfondo è la Hausmannsturm, vecchia torre del Castello della Residenza di Dresda. Sulla storia del Castello (ricostruito dopo la guerra assieme alla torre), vedi Wikipedia in francese (non esiste la voce italiana):
https://fr.wikipedia.org/wiki/Ch%C3%A2teau_de_la_R%C3%A9sidence_de_Dresde
Giancarlo Soravia a Dresda nel 1942 (Foto scattata da Secondo Piazza di Lorenzago, all'epoca dipendente della gelateria)
La Hausmannsturm e Dresda bombardate (foto Wikipedia)
Ricordi ancora vivi di Dresda dello scrivente: la strada sotto il balcone di casa dove marciava la Hitler-Jugend, lo Zoo, la cui fine sotto il bombardamento fu oggetto di toccanti racconti sugli animali terrorizzati, le vetrine dei negozi desolatamente vuote, una donna nana, un bambino che abitava nella soffitta di casa con la madre e che aveva una collezione di soldatini di stagno, il numero di telefono di casa (in tedesco): 14-3-91, e un ritornello che recitava: "Oh mein Gott ! Sechs Kinder und kein Brot, mein Mann Soldat !" (Oh mio Dio ! Sei bambini e niente pane, mio marito soldato !).
Passaporto di Rosa Dall'Asta Soravia (Monaco, 11/1/1903-Venas, 2/6/1969) (foto spostata dall'originale) con l'ultimo suo visto di uscita dalla Germania in data del 17 maggio 1943, e transito al Brennero (assieme al sottoscritto figlio) del giorno successivo
Passaporto di Adalberto Soravia (Darmstadt, 29/6/1901-Venas, 13/11/1959) (padre del sottoscritto) rilasciato dal Regio Consolato Generale Italiano di Dresda il 4 agosto 1941
Foto dell'epoca di Dresda di Angelo Soravia (fratello del sottoscritto)  (Venas, 18/12/1930-Imperia, 28/11/1951)
(Voce aggiunta il 14  febbraio 2016 nell'anniversario del bombardamento)

MURO DEL CIMITERO "HEIDEFRIEDHOF" DI DRESDA


dritto agg. dreto [dré-to]
drizzare v.tr., drizzato p.p. drezà [dre-ẑà] /dreẑà si usa in alcune frasi idiomatiche: dreẑà via la tola (sparecchiare), dreẑà la gamela (mettere in riga), dreẑà fora (raddrizzare)
droghiere sm. spezier [spe-ẑiér] (arc.)
dubbioso agg. dubios [du-biós], cagadubi
dubitare v.intr., dubitato p.p. dubità
due agg.num.card. doi [dói]
duecento agg.num.card. dosento [do-∫èn-to]
duello sm. duel
duemila agg.num.card. doimila
dunque cong. dunche, a la fin, de conseguenza [con-se-guèn-ẑa]
duomo sm. domo [dò-mo], duomo
durante prep. via par, duran [du-ràn], durante /via par l'istade
durare v.intr. 1) durà, 2) regnà, resiste [re-∫ì-ste], bate duro /durato p.p. durà, regnà, resistì, batù duro
durata sf. durada [du-rà-đa]
duro agg. duro [đù-ro, dù-ro] /al muro l'é duro
duttile agg. maleabil

17/09/07

GLOSSARIO ITALIANO - LADINO CADORINO (VENAS) E-F (VOCI IN EVIDENZA: EMIGRAZIONE DA VENAS, FELTRE, FERROVIA, FOLLETTI DEL CADORE)

POST AGGIORNATO IN DATA 27/7/2022

E


e cong. e
ebbene cong. 1) eben [e-bén] 2) alora 3) in chesto caso [ché-sto]
ebollizione sf. boi sm. [bói]
ebbrezza sf. cioca [ciò-ca], bala
ebbro agg. cioco, inbriago
ebreo agg. e sm. iudeo [iu-đèo]
ecatombe sf. straie
eccedente agg. che é in pi
eccedere v.intr. strafei [stra-fèi], dì fora [fò-ra] /se sbreà nelle frasi come "non eccede di certo a dare….., a fare.....= no 'l se sbrea de seguro a dà....., a fei….. " 
eccentrico 1) agg. straverto [stra-vèr-to], strambo 2) (mecc.) sm. ecentrico, cam sf.
eccellenza sf. ecelenza [e-ce-lèn-ẑa]
eccelso agg. ecezional [e-ce-ẑio-nàl]
eccesso sm. esagerazion sf. [e-∫a-ge-ra-ẑión]
eccetera sm. ezetera [e-ẑè-te-ra]
eccetto prep. fora de
eccezione sf. fora de [fò-ra], ecezion , [e-ce-ẑión]
eccidio sm. straie sf. [strà-ie]
eccitare v.tr. bete a dì [bé-te] tirà su, provocà /eccitato p.p. betù a dì, tirà su, provocà
ecco av. velo [vè-lo], ciò-mò, eco [è-co] /eccolo che arriva: velo che l'argua
eccome av. autroché, ecome [e-có-me]
eclissare v.intr. e rifl., eclissato p.p. eclissà, sparì
eco sm. eco /alla domanda: "come se falo a fei roba ?" l'eco rispose: "roba" [= ruba]
economia sf. cenì da conto, economia
edicola sf. chiosco sm., edicola
edificabile agg. da podé fabricà [po-đé] /terreno edificabile: sedime sm. [se-đì-me]
edificare v.tr. fei su [fèi], fabricà, costruì /edificato p.p. fato su, fabricà, costruì
edile agg. edil
editore sm. editor
educare v.tr., educato p.p. formà, istruì, educà
educazione sf. 1) educazion [e-du-ca-ẑión] 2) scola [scò-la] 3) creanza [cre-àn-ẑa]
efelidi sf.pl. lintime [lìn-ti-me]
effeminato agg. e sm. efeminà, femenela sf. [fe-me-nè-la] /l'effeminato veniva anche chiamato pupa, mettendo questo nomignolo dopo il suo nome di battesimo
efferato agg. crudel
effettivo agg. efetivo ("fetivo" significa invece puro: ega fetiva)
effetto sm. resultado [re-∫ul-tà-đo], efeto, conseguenza sf. [con-se-guèn-ẑa]
effettuare v.tr. fei [fèi], efetuà /effettuato p.p. fato, efetuà
efficiente agg. che funziona [fun-ẑió-na], ativo
effigie sf. ritrato sm.
effimero agg. efimero
effusioni sf.pl. feste 
egemone agg. espotico
egli pr.pers.m.sing. el [él]
egoista sm. egoista
eguale agg. 1) preciso, denaman, conpain 2) (livellato) galivo
eguagliare v.tr. 1) esse conpain 2) galivà (livellare) /uguagliato p.p. sta conpain, galivà
eiaculare v.intr. sborà
eiaculazione sf. sborada [∫bo-rà-đa]
elaborare v.tr., elaborato p.p. 1) elaborà 2) programà
elargire v.tr., elargito p.p. dà via
elastico sm. astico [à-sti-co]
elastico agg. elastico, agil [à-gil]
elateride sm. (coleottero saltatore) sautamartin [sau-ta-mar-tìn]
elegante agg. moscardin [mo-scar-dìn]
eleganza sf. mafia, gringole sf.pl. [grìn-go-le], eleganza [e-le-gàn-ẑa]
elemento sm. 1) elemento 2) toco [tò-co] /tola periodica dei elemente
elemosinare v.intr. dì par carità
eleggere v.tr. elede [e-lè-đe], elege [e-lè-ge] /eletto p.p. eleto
elenco sm. lista sf.
elettorale agg. eletoral [e-le-to-ràl]
elettricità sf. (l') eletrico sm.
elevare v.tr e rifl.. 1) auzà su [au-ẑà], tirà su 2) fei su [fèi] (edifici) /elevato p.p. auzà su, tirà su, fato su
elezione sf. elezion [e-le-ẑión]
elica sf. elica
eliminare v.tr., eliminato p.p. eliminà
ella pr.pers.f.sing. ela [éla]
elmo sm. elmo
elogiare v.tr., elogiato p.p. lodà [lo-đà]
eloquenza sf. ochela [o-chè-la]
eludere v.tr., eluso p.p. evità
emaciato agg. puoro [puó-ro], sconì
emanare v.tr. e intr. 1) bucià fora, savé da 2) bete fòra [bé-te fò-ra], publicà /emanato p.p. savù da, (savesto da), betù fora, publicà
emancipato agg. emancipà
emarginare v.tr. lassà fora [fò-ra], esclude [e-sclú-đe], scazonà [sca-ẑo-nà] /escluso p.p. lassà fora, escludesto, scazonà
emblema sm. simbol
emendare v.tr. coreie [co-rè-ie] /emendato p.p. coreiesto
emergenza sf. urgenza [ur-gèn-ẑa]
emergere v.intr. ienì fora /emerso p.p. ienù fora
emettere v.tr. 1) fei [fèi], bucià fora [fò-ra] 2) emete [e-mé-te] 3) bete in circolazion [bé-te, cir-co-la-ẑión] /emesso p.p. fato, bucià fora, emetù, betù in circolazion
emigrare v.intr., emigrato p.p. migrà , emigrà
emigrazione sf. emigrazion [e-mi-gra-ẑión]

EMIGRAZIONE (L') DA VENAS

Estratto dell'articolo di Luigi Toscani Del Moro pubblicato nel libro "La Storia del Gelato" di Donata Panciera, Paolo Lazzarin e Tarcisio Caltran - Edizioni CIERRE Verona - 1999 - Ho ottenuto il consenso alla pubblicazione dal figlio di Luigi, Arch. Fabrizio Toscani, che ringrazio.


[Tra parentesi quadre sono inserite piccole correzioni a seguito segnalazioni]

La posizione geografica di Venas, il continuo frazionamento delle proprietà fondiarie e l'aumento della popolazione, diedero gradualmente l'avvio all'emigrazione. Nel Seicento gli abitanti di Venas erano 200, divisi in quaranta nuclei familiari; ogni famiglia aveva dunque proprietà abbastanza grandi e poteva contare sul commercio di legname a Venezia, che all'epoca era molto fiorente. L'emigrazione, allora, non aveva ragione di esistere. All'inizio del Novecento la popolazione aveva superato il migliaio di anime e i frazionamenti delle proprietà continuavano. Ai giorni nostri tali proprietà sono ridotte a fazzoletti privi di reddito, sparsi qua e là sul territorio. In paese, attualmente, quasi ogni famiglia ha la sua piccola o grande gelateria mentre due occhialerie danno lavoro a chi è rimasto in paese. Cerchiamo di fare una sommaria cronistoria dell'emigrazione da Venas.  

1848 Valentino Olivo Falia, di Suppiane, si reca a Belgrado nella speranza di trovare un lavoro. Ha la fortuna di incontrare un siciliano che conosce l'arte dì fare il gelato e insieme danno vita a questa attività.

1868 Battista Olivo Falia e Giobatta Toscani partono a piedi per Monaco di Baviera (l'Olivo addirittura con una carriola carica delle sue povere cose), e iniziano a vendere gelato con i carretti. I "gusti" di gelato che preparano dipende da quanto riescono a trovare sul mercato: che in primavera sono limone, cioccolato e vaniglia; durante l'estate anche fragola, lampone e altri frutti.

1861 De Bernardo Cesare de Nicolò si reca a Brno, Slovacchia, e apre una pasticceria.

1872 Pietro Gei Manera a Mainz, Germania, organizza 25 carretti che girano per la città.

1875 Vittorio Toscani Toscanuto, a soli 13 anni, è a Coblenza, Germania, a fare il garzone di bottega; qualche anno dopo vende il gelato per conto proprio.

1882 Giuseppe Soravia d'Ambrosin è a Marburg, Germania, dove, finita la stagione del gelato, vende le caldarroste.

1885 Valentino Dall'Asta dal Bus apre a Belgrado, Serbia, una pasticceria in cui vende anche gelato.

1886 I fratelli Battista, Francesco e Luigi Olivo Saverio vendono sorbetti a Francoforte sul Meno, Germania. Angelo Soravia [Capoto] è a Darmstadt, Germania. Arriva ad avere 26 carretti. Vittorio Toscani Scarpita va ad Augsburg, Germania; alla fine secolo cede l'azienda al genero Bortolo Colle, che subito dopo si trasferisce a Strasburgo, Francia.  

1889 Giovanni Toscani del Moro è a Monaco, Germania, con due operai di Cibiana che lo aiutano anche nella stagione delle castagne. Nel 1890 i suoi tre figli più grandi vendono gelato con i carretti ad Amburgo, Germania; nel 1897 i tre fratelli si dividono: Ignazio, va a Osnabrück, Nicolò a Bünde, Giuseppe a Guestrow, sempre in Germania.

1890 Angelo Toscani de Checa è a Hirschberg, Germania, con la famiglia. Giuseppe Soravia e Federico Capoto vanno a vendere gelato rispettivamente a Bremen e a Bremerhaven, Germania. Giobatta Toscani dei Toscane è a Giessen, Germania.

1891 Soravia Giuseppe della Riva (il vecchio) è a Colonia, Germania.

1899 Angelo Soravia Marsina vende gelato a Breslavia, Polonia. Agli inizi del secolo apparvero le prime fragole confezionate in scatola, il che permetteva di preparare il gelato di fragola in ogni stagione. Ma la conservazione faceva perdere colore ai frutti, così che alcuni ricorrevano a un colorante rosso. Qualche volta capitava di usarne troppo, e allora il gelato diventava color porpora. Lo stesso capitava con la vaniglia: se c'erano poche uova si usava un po' di colorante giallo.

1901 (?) I fratelli Antonio e Mariano Toscani sono a Neukirchen, nella Saar.

1910 Costantino Soravia Capoto della Tela è a Chemnitz, Germania (sotto la dominazione staliniana fu chiamata Karl Marx Stadt). Allo scoppio della Prima guerra mondiale i gelatieri furono costretti a rientrare. I pochi che vollero rimanere furono reclutati e inviati al lavoro coatto.

1919 Giuseppe Gei De Polone si trasferisce con la famiglia a Cernobbio (Como) e apre la gelateria in un chiosco. L'insegna diceva: Gelateria elettrica. Subentrarono poi i fratelli Soravia Camerier, e nel 1939 i Soravia d'Incol, che conservarono l'insegna. Oggi è diventata una moderna gelateria. Angelo Toscani del Moro ricomincia con il carretto a Osnabrück, Germania. Con un po' di dollari che era riuscito a mettere da parte riesce a superare il periodo dell'inflazione (un biglietto del tram costava 19 miliardi!) e nel 1920 acquista una casetta in centro, con la gelateria a pianterreno.  

1920 Sisto e Agostino Toscani vendono latticini e gelati a Como, Giobatta ed Eugenio Gei Pastro [in Polonia, e nel dopoguerra] a Legnano (Milano). Eugenio nel 1936 si trasferisce a Olmütz (Olomouc), Slovacchia.  

1921 Angelo Soravia d'Incol apre una gelateria a Venezia; in seguito ne apre una seconda a Hindenburg, Germania.

1923 I fratelli Giobatta e Celso De Bernardo sono a Belfort, Francia. Oltre al gelato vendono anche castagne. Il terzo fratello, Angelo, è a Bourg en Bresse, sempre in Francia.

1924 [anzi, 1928] Agostino Toscani de Sisto e Alessandro Toscani Boneto aprono una gelateria a Danzica (Germania, allora tutelata dalle Nazioni Unite) e una a Gniezno, Polonia.  

1925 Federico Dall'Asta dal Piol, comincia a fare gelato ad Hannover.

1926 Giuseppe Olivo è a Brno, Slovacchia.

1928 Luigi Olivo, in società con Amedeo Chiamulera, di Valle di Cadore, apre una gelateria a Cracovia, Polonia. In seguito, il Chiamulera si ritira e l'Olivo sempre a Cracovia, apre sette gelaterie. Arturo Toscani, in società con Arturo Serafin di Zoldo, è a Vienna, Austria, con una gelateria che viene gestita dal Serafin e dalla moglie. Liberale Dall'Asta Biencio è a Poznan, Polonia.

1928-30 A Monaco di Baviera, Angelo Soravia della Rotonda, Giuseppe Dall'Asta Lessio e Raimondo Giavi aprono la gelateria "Eis-Palast", che diventa molto rinomata: viene distrutta in seguito dai bombardamenti: Giavi apre poi, sempre a Monaco, [varie] gelaterie ["Eis-Venezia"].

1929 A Katowice, Polonia, apre una gelateria Umberto Dall'Asta Brico. Giovanni Soravia e Marco de la Tela, vendono gelato a Chemnitz, Germania.

1930-33 I fratelli Antonio Soravia e Adalberto Capoto si spostano nell'est dell'Ungheria, a Debrecen; in seguito si trasferiscono a Dresda, Germania.

1930 Giobatta Dall'Asta Lessio (Tita Pizzo) è a Varsavia, Polonia. Umberto De Bernardo con la famiglia va a Beuthen, allora Germania ora Polonia, dove vende gelato fino all'arrivo dei sovietici, quando deve abbandonare tutto e rientrare in Italia.  

1931 Giacomo Soravia d'Incol è a Jarnawitz. Polonia.

1932 Giovanni Toscani Scarpita si spinge negli Stati Baltici, a Vilnius, Lituania. 

1933 Egidio De Bernardo va a Rabka, Polonia.

1934 Olivo Giovanni Falia, discendente di quel Valentino che fu il primo gelatiere di Venas nel 1848, è a Leida, Olanda: rientra in Italia per il conflitto ma poi ritorna. Oggi l'azienda è condotta dai suoi figli. I fratelli Toscani dei Colli sono a Varsavia, Polonia, in seguito aprono l'attività a Chemnitz, Germania.

1936 Angelo Toscani, in società con Pietro De March, apre un negozio a Riga, Lettonia. Isidoro Soravia D'Incol è a Kaunas, Lituania. Giovanni, il figlio d Isidoro, racconta che appena iniziato il conflitto mondiale, il padre, visto passare davanti alla sua gelateria un carro armato russo, si levò la giacca bianca, corse in banca a prelevare í risparmi e con il primo treno partì per l'Italia, lasciando il negozio con le sorbettiere ancora piene di gelato. Giovanni Toscani Mula è a Tallinn, Russia; si trasferisce poi in Germania, a Offenbach e, dopo la guerra, a Bonn.

1939 Arturo Toscani in società con Umberto Toscani dei Colli e Giobatta Dall'Asta (Tita Pizzo) aprono una gelateria a Belgrado, Serbia.

[fine della cronologia]

.............................

Gigi Toscani

Nota
Luigi Toscani del Moro è nato nel 1913 a Venas di Cadore. Dopo aver fatto dal 1932 al '36 il gelatiere in Polonia, lavorò a Torino come baritono lirico all'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche e lì rimase fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel '52 andò con la moglie a fare il gelatiere a Osnabrück, nella Bassa Sassonia, dove lo zio Ignazio si trovava dal 1897. In seguito ha aperto due sue gelaterie. Nel 1985 è rientrato definitivamente a Venas. Per lungo tempo si è assunto il compito non facile di raccogliere le memorie degli abitanti di Venas di Cadore e ne è uscita una ricostruzione storica accurata e affidabile, pur se alcune informazioni sono difficili da verificare, come sempre avviene quando i ricordi si tramandano oralmente di generazione in generazione.

Una breve biografia di TOSCANI LUIGI "SCARPITA" O "DEL MORO" (Venas, 1913-2002) è anche su questo Glossario, alla lettera T:
http://archivioladin-venas.blogspot.it/2007/09/glossario-italiano-ladino-venas-t-u-v-z_01.html

MONUMENTO ALLA DONNA EMIGRANTE CADORINA A VENAS
Donato dalla famiglia Giavi Langosco di Langosco di Venas alla comunità locale e opera dello scultore Annibale De Lotto (1877–1932), domenica 8 agosto 2010 è stato inaugurato il “Busto di vecchia cadorina”, posto nella piazzetta a fianco della chiesa di San Marco a Venas e dedicato alla donna, “madre e moglie degli emigranti”, “faro di certezza per un’operosa stirpe di emigranti”, una scultura di grande espressività che nella fierezza del volto ben esprime la tempra della donna del Cadore, tante volte protagonista, in patria e all’estero, del dramma dell’emigrazione. [da http://www.bellunopress.it/]
La scultura ritrae la madre di Tomaso Giavi "de Sote" (Venas, 1879-1942), nonno di Julia Giavi Langosco di Langosco, donatrice dell'opera. Il suo nome era Rosa Dall'Asta "Baioco" (Venas, 1838-1910). 
FOTO DELL'EMIGRAZIONE DI VENAS IN AMERICA DEL SUD
Gli abitanti di Venas non emigrarono solo verso gli altri paesi europei, ma anche oltremare.
La foto che segue, trasmessami dalla figlia Vittoria che vive in Germania, ritrae Giuseppe Soravia "Capoto" (Monaco di Baviera, 1902 - Verona, 1955) in un paese sudamericano (credo la Bolivia) alla fine degli anni '20. Soravia è a cavallo in canottiera bianca dietro agli indios che stanno facendo una rappresentazione. A sinistra, con elmo coloniale, appare anche Giacomo Toscani "dei Colli" (Venas, 1898-1984). (Fare click sull'immagine per ingrandire)
emorragia sf. emoragia
emozione sf. emozion [e-mo-ẑión]
empio agg. tristo
empirico agg. a ocio
emporio sm. magadin [ma-ga-đìn]
emulare v.tr., emulato p.p. confrontà
emulsione sf. emulsion
encefalite letargica loc.s. mal de la nona
encomio sm. elogio
endemico agg. che i se porta drio
energia sf. forza [fòr-ẑa]
enfasi sf. esagerazion [e-∫a-ge-ra-ẑión]
enigma sm. rebus
ennesimo agg. no sei cuanto
enorme agg. colossal
ente sm. organisazion sf. [or-ga-ni-∫a-ẑión]
entrambi pr.m.pl. dute doi [dù-te dói]
entrare v.intr. 1) ienì inte [ìn-te], entrà 2) scominzià [sco-min-ẑià] /entrato p.p. ienù inte, entrà, scominzià
entrata sf. 1) loda [lò-đa], entrada [en-trà-đa] 2) acesso 3) entrata, incasso
entro prep. in, inte 
enumerare v.tr., enumerato p.p. contà
enunciare v.tr., enunciato p.p. formulà
Epifania sf. Pascheta [Pa-sché-ta], la Befana
epilessia sf. bal de San Vido
episcopale agg. vescovil
episodio sm. fato
epoca sf. 1) epoca 2) periodo sm. [pe-rìo-đo] 3) (fig.) moda [mò-đa]
epopea sf. saga
eppure cong. epur [e-púr]
epurare v.tr., epurato p.p. netà fora
equestre agg. cavaleresco
equilibrare v.tr. bete in balanza [bé-te, ba-làn-ẑa], ecuilibrà /equilibrato p.p. betù in balanza, ecuilibrà
equipaggio sm. ecuipaio
equità sf. iustizia [iu-stì-ẑia]
equivocare v.intr., equivocato p.p. capì malamente
equo agg. iusto
era sf. epoca
erba da impagliatori loc.s. erba da palù
erba del cucco loc.s. s-ciopetin sm. [s'cio-pe-tìn]
erba medica loc.s. erba medega [mè-đe-ga]
erba pratolina loc.s. latina sf. [la-tì-na]
erba Santa Maria loc.s. stofabon sm. [sto-fa-bón]
erba usata nelle malghe per filtrare il latte loc.s. verneola sf. [ver-nè-ola]
erbacce sf.pl. erbate
erede sm. riedo [rié-đo] (nome attualmente solo riferito alla totalità dei bambini), erede
ereditare v.tr., ereditato p.p. eredità
eremo sm. monastero
eresia sf. rasia [ra-∫ìa]
eretto agg. su dreto /stai eretto: stà su dreto
ergastolano sm. ergastolan
erica scoparia loc.s. solada [∫o-là-đa] /Valle: nisoloda [ni-∫o-lò-đa]
erigere v.tr. fei su [fèi] /eretto p.p. fato su
erisipela sf. risipola [ri-∫ì-po-la]
ermellino sm. armelin [ar-me-lìn]
ermetico agg. scuro
ernia sf. balon sm. [ba-lón]
eroe sm. eroe
erogare v.tr., erogato p.p. dà fora
erpete sm. (bocca) bocel [bo-cèl]
errare v.intr., errato p.p. 1) vagabondà 2) (se) sbalià
Erto Nèrte Capoluogo del Comune di Erto e Casso (PN) (Vajont)
Chele femene da Nerte le passea par dute i paes co 'n ẑeston pien de articui de len, mescole, ciaẑe, cuciare, che le vendea par le ciase. An n' ota, a una de ste femene, che la era nassuda a Casso e la s'avea maridà a Nerte, i ghi a domandà da onde che la era. E l'a respondù cossita: "adès son da Nerte, ma da dovena ero da Casso"
erudito agg. erudì
eruttare v.tr., eruttato p.p. bucià fora
esacerbare v.intr. e rifl., esacerbato p.p. inatemà
esagerare v.intr., esagerato p.p. esagerà, grandonà
esagerazione sf. esagerazión [e-∫a-ge-ra-ẑión], grandeza [gran-dé-ẑa]
esalare v.tr., esalato p.p. molà fora
esaltare v.tr., esaltato p.p. esaltà
esame sm. esamo, esame
esaminare v.tr., esaminato p.p. esaminà, proà, verificà
esasperare v.tr., esasperato p.p. tuì
esattore sm. scursor [scur-sór] /(arc.) (V.M.T.), dator de le bale
esatto agg. (preciso) esato
esaurire v.tr., esaurito p.p. fenì
esautorare v.tr., esautorato p.p. parà fora
esborso sm. spesa sf.
esboscare v.tr., esboscato p.p. (piante) tirà a strada, esboscà
escavatore sm. pachera sf.
esclamare v.intr. dì fora /esclamato p.p. dito fora
escludere, escluso p.p. lassà fora
esclusivo agg. reservà
escremento sm. merda sf. [mèr-đa], bonissima sf. [bo-nìs-si-ma] /di volatili: schito [schì-to]; di bovini: borba sf. [bòr-ba], boaza sf. [bo-à-ẑa]; di altri animali: chegola sf. [chè-go-la]
escrescenza sf. brognol sm., brognola [brò-gno-l(a)]
escursione sf. 1) giro sm. [gì-ro], caminada [ca-mi-nà-đa] 2) escursion [e-scur-sión], variazion [va-ria-ẑión]
esecrare v.tr., esecrato p.p. detestà
eseguire v.tr. fei [fèi] /eseguito p.p. fato
esempio (per) loc.av. tanto par dì, presempio [pre-∫èm-pio]
esente agg. esentà
esequie sf.pl. esechie
esercitare v.tr., esercitato p.p. esercità, praticà
esibire v.tr. fei vede [fèi vé-đe], esebì [e-∫e-bì]
esibizionista sm. chega [chè-ga], cagon [ca-gón], scagazon [sca-ga-ẑón]
esigere v.tr. pratende [pra-tèn-de], esige [e-∫ì-ge] /esatto p.p. pratendù, esigesto
esiguo agg. menudo [me-nù-đo]
esile agg. scarmol [scàr-mol], esil [è-∫il]
esiliare v.tr., esiliato p.p. esilià
esistere v.intr. esiste /esistito p.p. esistì
esitare v.intr., esitato p.p. esità
esonerare v.tr., esonerato p.p. esonerà, liberà
esorbitante agg. esagerà
esordire v.intr., esordito p.p. tacà
esortare v.intr., esortato p.p. preà
espandere v.tr., espanso p.p. slargà
espatriare v.intr. espatrià, dì fora paes /espatriato p.p. espatrià, dù fora paes
espellere v.tr., espulso p.p. parà fora
esperienza sf. soramanego sm. [so-ra-mà-ne-go], esperienza [e-spe-rièn-ẑa] /con -: de mestier
espiare v.tr., espiato p.p. pagà
espletare v.tr. conclude /espletato p.p. concludesto
esplicare v.tr., esplicato p.p. spiegà
esplodere v.tr. e intr., esploso p.p. sautà
esplosione sf. colpo sm., esplosion
esplorare v.tr., esplorato p.p. esplorà
esporre v.tr. 1) bete fora [bé-te fò-ra], espone [e-spò-ne], presentà 2) spiegà /esposto p.p. betù fora, esponesto, presentà
esportare v.tr., esportato p.p. esportà
espresso agg. espres
esprimere v.tr. esprime /espresso p.p. esprimesto
espropriare v.tr., espropriato p.p. esproprià
espugnare v.tr., espugnato p.p. ciapà
espellere v.tr., espulso p.p. parà fora
esse pr.pers.f.pl. ele [é-le], lore [ló-re]
essere v.intr. esse [ès-se], stato stà, stata stada [stà-đa]
essere sm. 1) esistenza sf. [e-∫i-stèn-ẑa] 2) creatura sf. [crea-tù-ra]
essi pr.pers.m.pl. lore, lori [ló-re(i)]
essiccare v.tr., essicato p.p. secà
estate sf. istade [i-stà-đe] /estatina istadela [i-sta-đè-la] /l'istadela de San Martin /[Auronzo (I.Z.): istiade [i-stià-đe] ]
estendere v.tr., esteso p.p. slargà
estenuare v.tr., estenuato p.p. sbasì [∫ba-∫ì]
esterno agg. de fora [fò-ra], esterior [e-ste-riór]
estero agg. foresto
estimo sm. stima sf.
estinguere v.tr., estinto p.p. 1) destudà [de-stu-đà] 2) pagà fora
estirpare v.tr., estirpato p.p. iavà su
estorcere v.tr., estorto p.p. iavà fora
estraneo agg. stranio
estraniare v.tr., estraniato p.p. stranià
estrarre v.tr., estratto p.p. tirà fora
estremo agg. final
estro sm. inclinazion sf. [in-cli-na-ẑión], estro [è-stro], ispirazion sf. [i-spi-ra-ẑión]
estroso agg. estros [e-strós]
esuberante agg. alegro, de conpagnia
esule sm. esul
esultare v.intr., esultato p.p. esultà
esumare v.tr., esumato p.p. tirà su
eterno agg. eterno
etichetta sf. eticheta
etico agg. moral
etto sm. eto [è-to]
eucarestia sf. comunion
euforia sf. morbin sm.
evacuare v.tr., evacuato p.p. desvuoità
evadere v.intr. 1) evade [e-và-đe] 2) scampà /evaso p.p. evadesto, scampà
evaporare v.intr., evaporato p.p. svampì [∫vam-pì], svampolì [∫vam-po-lì]
evasivo agg. vago
eventuale agg. eventual
evidente agg. 1) evidente [e-vi-đèn-te], ciaro [cià-ro] 2) patoco [pa-tò-co]
evidentemente av. almoto [al-mò-to]
evirare v.tr., evirato p.p. castrà
evitare v.tr. schivà, fei de manco [fèi], evità /evitato p.p. schivà, fato de manco, evità
evocare v.tr., evocato p.p. ciamà
evolvere v.tr. e rifl., evoluto p.p. trasformà
evviva ! int. iufui ! [iu-fùi]
extra agg. e sm. fora [fò-ra] /dare qualcosa extra salario: dà argo fora paga



F


fa av. fa, l'é /un mese fa: an mes fa, l'é 'n mes
fabbisogno sm. fabisuoin [fa-bi-∫uóin]
fabbrica sf. fabrica /impiantare una -: béte su, inpiantà na -
fabbricare v.tr. 1) fabricà, produse [pro-dù-∫e] 2) fei su [fèi], costruì /fabbricato p.p. fabricà, prodoto, (produsesto), fato su, costruì
fabbro sm. fauro [fàu-ro] /Fauro è anche un soprannome di Venas (dei Gei), mentre Fauruto -che sarebbe in italiano Fabbretto - lo è dei Soravia
faccenda sf. 1) bisnei sm. [bì-∫nei], bister sm. [bì-ster], gibigiana [gi-bi-già-na], fazenda [fa-ẑèn-da] 2) afar sm. [a-fàr] 3) sarvìse sm. [sar-vì-e] (di casa)
faccendone sm. fazendon [fa-ẑen-dón]
facchino sm. fachin
faccia sf. faza [fà-ẑa], fazada [fa-ẑà-đa]
facciata sf. fazada [fa-ẑà-đa], al davante loc.s.m. [da-vàn-te]
facile agg. 1) fazil [fà-ẑil] 2) ladin [la-đìn] 3) desvasego [de-∫và-∫e-go] (consumo di cibo)
facilmente av. facile [fà-ci-le]
facilone sm. faziliton [fa-ẑi-li-tón]
facinoroso agg. e sm. tacabrighe
facitura sf. (tronchi) fazidura [fa-ẑi-đú-ra] /[i fazidor [fa-ẑi-đór] erano divisi in tre categorie: i più abili, per il taglio della pianta con segon e manera e il suo abbattimento (“prima manera”), gli intermedi per l'approntamento delle taie (“seconda manera”), e infine “chi da la roncola” per i lavori minuti e per l'approvvigionamento dell'acqua] /Vedi anche la voce squadratore
facoltoso agg. sior
faggio sm. fagher [fa-ghèr], faghera sf. [fa-ghè-ra]
fagiano sm. faian [fa-iàn] /fagiano di monte loc.s.m. ial forzel [for-ẑèl]
fagiolo sm. fasguol [fa-∫guól] (pl. fasguoi) [fa-∫guói] /fagiolini: tegoline sf.pl. /resti delle piante di fagiolo: faù sm.sing.
fagocitare v.tr., fagocitato  p.p. parà do [đó]
fagotto sm. fagote [fa-gò-te]
faida sf. faida [fài-đa]
faina sf. (ho trovato un'unica voce dialettale ad Auronzo [I.Z.]: fuin sm. [fuìn] )
falce sf. fauze [fàu-ẑe] /la falce veniva affilata con la cuode sf. [cuó-đe], ma prima doveva essere battuta con un apposito martello sopra un attrezzo, detto mai, sm. conficcato nel terreno, in italiano "maglio" o "incudine battifalce", vedi foto articolo moderno:
falcetto sm. sesola sf. [sé-∫o-la]
falciare v.tr., falciato  p.p. fauzà [fau-ẑà], seà
falciatore sm. segantin [se-gan-tìn]
falciatura sf. seada [se-àđa] /striscia di -: andei sm. [an-dèi]
falco sm. falchet
falda sf. 1) strato sm. 2) faldon sm. [fal-dón] (grembiule) 3) ala (tetto) 4) versante sm. (monte) 5) aghei sm. [a-ghèi] (acqua)
falegname sm. marangon [ma-ran-gón] /fare il - alla buona: sarangonà v.intr.
fallare v.intr., fallato  p.p. falà
fallimento sm. falimento, puff, dì co le bale in auf
fallire v.intr., fallito  p.p. falì
falò sm. fogarata sf. [fo-ga-rà-ta]
falso agg. 1) falso 2) (di persone) bausier [bau-∫ièr], bronza scuerta [brón-ẑa scuèr-ta], balista 3) (di monete) mato /scheo mato /[Oltrechiusa: fauzo [fàu-ẑo], Lozzo (E.D.F.) finton [fin-tón]]
falsopiano sm. falsopian
fame sf. fame /l'an de la fame [1917]
/Sulla situazione in Cadore nel 1917, riporto un brano tratto dal libro "I forti di M. Rite e Pian dell'Antro" di Giovanni De Donà, Walter Musizza, Almo Toscani - Edizioni Ribis 1988, e riferiti a un manoscritto firmato frà Lodovico P., conservato nella Parrocchia di Valle (pag. 207, Titolo "AH, AUSTRIA CATTOLICA !" ):
.....
V'erano, è vero, dei periodi nei quali si concedevano licenze per recarsi in provincia di Udine per acquisto di viveri. Ma, mio Dio, quante non erano le difficoltà, prima per ottenere il permesso, che spesso costava l'anello d'oro, e poi per il viaggio ! Fare 150 km per portare a casa forse una cinquantina di kg di grano ! Chi riusciva a tanto era ben felice, poiché il più delle volte il grano veniva sequestrato dai gendarmi, veri briganti organizzati e protetti dalla legge.....
Inoltre l'acquisto del grano era reso più difficile e per molti impossibile dalla cupidigia dei friulani che volevano da 500 a 700 lire per un quintale di granoturco immaturo o guasto. Purtroppo lo strozzinaggio friulano alleato dell'austriaco costrinse persino molte famiglie a privarsi di ogni cosa per non morire di fame!
.....

famiglia sf. fuò sm. [fuó] (nucleo familiare) (arc.); famea [fa-méa] / famigliola fameola [fa-me-òla],  fameuta [fa-me-ùta], famigliaccia fameata
famiglio sm. famei [fa-méi]
familiarizzare v.intr. dà confidenza [con-fi-đèn-ẑa]
famoso agg. famos [fa-mós], rinomà
fanale sm. fanal
fanatico agg. esaltà [e-∫al-tà]
fanciullo sm. riedo [rié-đo] /Vedi la voce ragazzo
fanello sm. (Carduelis cannabina) faganel [fa-ga-nèl]
fanfarone sm. barsual [bar-∫u-àl], fanfaron
fango sm. smota sf. [∫mò-ta], pocio [pò-cio], palta sf. [pàl-ta], paciareca sf. [pa-cia-rè-ca], sbaisego [∫ba-ì-∫e-go], slambrocio [∫lam-brò-cio]
fannullone sm. fagnan [fa-gnàn], legnadura sf. [le-gna-đù-ra], schena de mus loc.s.f. 
fantasia sf. fantasia, imaginazion [i-ma-gi-na-ẑión]
fantino sm. fantin
fantoccio sm. pupinoto
farabutto sm. farabuto, canaia sf.
farcito sm. ripien
fardello sm. leadura sf. [lea-đù-ra], ciaria sf. [cià-ria]
fare v.tr. 1) fei [fèi] 2) produse [pro-dú-∫e] /fatto p.p. fato, prodoto, (produsesto) /fare a meno: fei de manco
farfugliare v.intr., farfugliato p.p. sbrodegà [∫bro-đe-gà]
farfalla sf. pitarela [pi-ta-rè-la] [Lozzo: pavei  sm. [pa-vèi]]
farina sf. farina /- gialla: farina da polenta
farmacia sf. (arc.) speziaria [spe-ẑia-rìa]
farmacista sm. (arc.) spezier [spe-ẑiér]; spezial (L.S.I.) [spe-ẑiàl]
farneticare v.intr., farneticato p.p. zavarià [ẑa-va-rià]
faro sm. faro
farsa sf. comedia [co-mè-đia]
fascia sf. fassa
fasciare v.tr., fasciato p.p. fassà
fascina sf. fassina [fas-sì-na]
fascio sm. fas /(piccolo fascio di spighe o di legna) manel [ma-nèl] (pl. manei)
fascista agg. e sm. fassista [fas-sì-sta]
fastidio sm. fastide [fa-stì-đe]
fastidioso agg. fastidios [fa-sti-điós]
fata sf. fata
fatale agg. fatal
fatica sf. fadia [fa-đìa] /ho fatto una faticaccia a salire con la legna = ei fato 'l bò (bue) a ienì su co le legne
faticare v.intr., faticato p.p. sfadià [sfa-đià], strussià [strus-sià]
faticoso agg. fadios [fa-đi-ós]
fattoria sf. mas, maso sm.
fattucchiera sf. strolega, stria
fattura sf. fatura
fatuo agg. frivol
fauna sf. fauna
fava sf. faa [fà-a] /favetta faeta [fa-é-ta] /le faete sono un dolce tipico preparato soprattutto nel periodo del Carnevale, (in italiano castagnole) /Faeta è anche un soprannome di Venas, dei Gei, scritto spesso Favetta nei documenti
favellare v.intr., favellato p.p. favelà
favilla sf. falissa [fa-lìs-sa], falia [fa-lìa], bulifa [bu-lì-fa]
favoloso agg. favolos [fa-vo-lós]
favore sm. 1) piazer [pia-ẑér], faor [fa-ór] 2) preferenza sf. [pre-fe-rèn-ẑa]
favorire v.tr., favorito p.p. faorì
fazioso agg. fazios [fa-ẑiós]
fazzoletto sm. fazuol [fa-ẑuól], fazoleto [fa-ẑo-lé-to]
febbraio sm. febraro [fe-brà-ro]
febbre sf. fiora [fió-ra], febre [fè-bre]
fecondare v.tr., fecondato p.p. insemenà /(uova) ingalà
fedele agg. e sm. 1) costante /la ghi é sempre stada costante 2) fedel [fe-đél] /i fedei cristiane
federa sf. antimela [an-ti-mè-la], intima [ìn-ti-ma]
federale agg. federal
fegato sm. coradela sf. [co-ra-đè-la] /[Lozzo: figà]
felce sf. fela [fè-la]
felce dolce loc.s.f. pitapozio sm. [pi-ta-pò-ẑio]
felice agg. contento
Feltre Feltre Antichissimo centro di origine retica come dimostrano due brevi iscrizioni in caratteri retico-etruschi conservate nel museo e la menzione che ne fa Plinio fra i raetica oppida.
Il museo di Feltre conserva anche la base di una statua (databile ai primi anni del II° secolo d.C.) dedicata a Caio Firmio Rufino, con la seguente iscrizione:  
C(aio) Firmio C(ai) f(ilio) Menen(ia) Rufino equo pub(lico) Lauren(ti) Lav(inati) dec(urioni) flamin(i) patrono collegiorum fab(rorum) cent(onariorum) dendrophorum Feltriae itemque Beruen(sium) colleg(iorum) fabr(orum) Altinatium patrono.
traduzione:
A Caio Firmio Rufino, figlio di Caio, [della tribù] Menenia, [sacerdote dell'ordine] equestre dei Laurenti Lavinati, decurione, flamine, patrono dei collegi degli artigiani, dei tessitori, dei dendrofori di Feltre e dei Beruensi, patrono dei collegi degli artigiani di Altino.  
Vedi in merito la seguente tesi di laurea di Alessandro Del Bianco, che contiene tutte le fonti epigrafiche su Berua e tutte le relative ipotesi di localizzazione, da pag. 52 a pag. 56:
http://www.academia.edu/6839254/_Un_antico_marmo_con_s%C3%AC_degna_memoria_considerazioni_su_una_base_di_statua_feltrina_dedicata_a_Caius_Firmius_Rufinus
Sul fatto che i Beruensi potessero essere i Cadorini di Valle vedi il mio recente articolo:
http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2015/09/lantica-berua-corrispondeva-valle-di.html
CIPPO DI C. FIRMIO RUFINO CON EVIDENZIATA LA SCRITTA "BERVEN[SIVM]"
Circa il freddo inverno feltrino, sembra che già Giulio Cesare lo avesse commentato così:  
"Feltria, perpetuo nivium damnata rigori
Terra mihi post hac non adeunda, vale"  
Traduzione fatta da Pietro Bembo:
"Feltre a' nevi dannata e rigor tanti
Più non ti vedrò io certo, rimanti" 
feltro sm. feltro
femmina agg. e sf. femena [fé-me-na]
fenomeno sm. fenomeno
fendineve sm. varsor [var-sór]
fenditura sf. sfendadura [sfen-da-đú-ra]
ferale agg. de morte
feriale agg. da ora [ò-ra] /giorno feriale=d'opera: dì da òra
ferie sf.pl. vacanza [va-càn-ẑa] /onde sos-to dù in vacanẑa ?
ferita sf. tai sm. [tài], ferida [fe-rì-đa] /(abrasione) nizada [ni-ẑà-đa]
ferire v.tr. e rifl., ferito p.p. taià, nizà [ni-ẑà] /m'ei taià al diedo /m'ei nizà la pel /ferì /l'avea ferì al cauriol
fermare v.tr. e rifl., fermato p.p. 1) fermà 2) incantà (di cosa in movimento) /l'arloio al s'a incantà 3) (trattenersi) se fermà [fer-mà], se intanà [in-ta-nà] /intanasse al bar
fermata sf. fermada [fer-mà-đa]
fermentazione sf. boia [bó-ia]
feroce agg. feroce
ferramenta sf. feraza [fe-rà-ẑa]
ferrare v.tr., ferrato p.p. ferà
ferro sm. fer [fèr] /ferro da stiro: fer da sopressà /ferro da calze fer da ciauze [ciàu-ẑe] /ferrovecchio: feraza sf. [fe-rà-ẑa]
ferrovia sf. 1) ferata, ferovia 2) aisinpon sm. [ai-sin-pón] (voce riferita ai lavori di costruzione della - in Austria Ungheria nel XIX secolo)
LA FERROVIA IN CADORE
Il Cadore fu interessato dal passaggio, nel suo territorio, di due ferrovie, la prima, che è tuttora in servizio, a scartamento ordinario e terminata nel 1914, da Belluno arriva a Calalzo, la seconda, a scartamento ridotto, aperta nel 1921, partiva da Calalzo e raggiungeva Dobbiaco (Ferrovia delle Dolomiti), e fu chiusa nel 1964:  
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Belluno-Calalzo 
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_delle_Dolomiti  
Già dopo l'unione del Cadore all'Italia fu dibattuto il problema dell'isolamento del Cadore e della prospettiva di un suo collegamento ferroviario.
Renzo Zangrando di Damos mi ha gentilmente inviato il seguente libro della sua raccolta. Si tratta di un documento di Eugenio Larese, pubblicato nel 1881, dal titolo "IL CADORE E LA FERROVIA". 
Riporto le considerazioni finali del Larese, che mi paiono per qualche verso attuali:  
"Da qualche anno, potrebbesi credere che il Cadore, (tanto è scaduto) sia un paese privo di tradizioni gloriose, ed abitato da gente ingenerosa ed imbelle.
Deve pertanto ridestarsi e comprendere che il suo stato attuale è quello di uno schiavo, e che se non saprà spezzare le catene, che lo tengono avvinto alla Sirena Perarolo ed ai di lei seguaci, dovrà irreparabilmente cadere, ad onta delle sue naturali ricchezze.
Concordi adunque i preposti alle ventidue Comuni cadorine ed accesi dal santo amore della patria, facciano ogni sforzo per ottenere la attuazione del progetto, che dai più assennati ed esperti è ritenuto valevole a redimerla, e giustamente alteri della conseguita vittoria, potranno, ad altrui esempio e conforto, ripetere: che chi vuole fortemente e fortemente difende le giuste cause, alla fine trionfa."  
Il documento è scaricabile qui (Dimensione file 479 KB):  
IL CADORE E LA FERROVIA E. Larese 1881.pdf
fesso agg. stanpion [stan-pión] /(fessurato) sfento [sfén-to], sfesà [sfé-∫à]
festa sf. festa
festivo agg. da festa, da le feste /vestì da le feste
fessura sf. sfesa [sfé-∫a]
fessurare v.tr. sfende [sfén-de], sfesà [sfé-∫à] /fessurato p.p. sfento [sfén-to], sfesà
festeggiare v.intr. fei festa [fèi]; fraià
feto sm. creatura sf.
fetta sf. slota [∫lò-ta], feta; lista (fettina) /al me a dato na bona slota de formai
fettuccia sf. cordela [cor-đè-la]
fiaba sf. fiaba
fiacca sf. fiaca, nessa [nès-sa], persa
fiaccola sf. lun
fiala sf. flacon sm. [fla-cón]
fiamma sf. fiama 
fiammata sf. fiamada [fia-mà-đa]
fiammifero sm. forminanto [for-mi-nàn-to]
fiancata sf. fiancada [fian-cà-đa] /(di monte) costa
fianco sm. banda sf.
fiasco sm. fiasco
fiatare v.intr., fiatato p.p. fiatà
fiato sm. fià /son dute fate de fià
fibbia sf. fibia, leadura
fibra sf. fibra
ficcanaso sm. scuzignon [scu-ẑi-gnón] /[Perarolo: scuf]
ficcare v.tr. e rifl., ficcato p.p. ficià
fico sm. figo
fidanzarsi v.rifl. se inpromete [in-pro-mé-te]
fidanzato sm. nuize [nuì-ẑe], moros [mo-rós] /essere fidanzato con qc.: fei l'amor a carchedun / carcheduna
fidarsi v. rifl. se fidà [fi-đà], se cenì duro (ironico) /cente duro là
fideiussione sf. fideiussion
fiducia sf. , fiduzia [fi-đú-ẑia]
fiducioso agg. seguro
fiele sm. fiel [fiél]
fienile sm. barco (arc.), tabià /[Oltrechiusa: taulà] /- piccolo: tabiarel [ta-bia-rèl] /parte superiore del -: penize [pe-nì-ẑe] /botola del -: fenil [fe-nìl] /fienile costruito con travi incrociate: paré (Vedi anche botola)
fieno sm. fen [fén] /fieno autunnale: alteguoi [al-te-guói] /il fieno (e l'erba) caricati su rami d'albero (generalmente abete) per essere trascinati verso il fienile costituivano la velma sf. [vèl-ma] (i primi tre rami della "velma" fungevano da timone, venivano legati tra di loro ed erano talvolta chiamati almei sm. [al-mèi] /tirà la velma par l'almei /arnese per tagliare il fieno: fer da fen /resti di fieno nel fienile: fiorime [fio-rì-me]; sedize [se-đì-ẑe] (L.S.I.) (Vedi anche covone)
Foto dell'opera "La raccolta del fieno" di Giovanni De Bettin di Costalta:
http://digilander.libero.it/costaltadicadore/linc001
fiera sf. fiera, sagra
fifa sf. spagheto sm., sbigola [∫bì-go-la]
fifone sm. fifon, pauros
figlio sm. fiol [fiól] ; figlia sf. fia; figliastro sm. fiastro [fià-stro]
figlioccio sm. fiozo [fiò-ẑo], fiol de anima
figura sf. fegura /l'é na fegura sfondrada
figurarsi v.rifl. se fegurà
figurati ! int. fegurete [fe-gù-re-te], se sà, ciò vè /se sà che vao a vede de laoro da chi là /ciò vè che ghi credo
fila sf. raula [ràu-la] /dì fora de raula
filamentoso agg. filos [fi-lós]
filare v.tr., filato p.p. filà /locale adibito alla filatura: filò sm.
filiale sf. filial
filibustiere sm. can da l'ua [úa], sprota [sprò-ta]
filiera sf. trafila
film sm. pelicola sf.
filo sm. firingel [fi-rin-gèl], fìl /fil de fèr /filo spinato: reticolato /misura di filo: guglia sf. (L.S.I.)
filone sm. filon [fi-lón]
filosofare v.intr., filosofato p.p. filosofà
filtrare v.tr., filtrato p.p. passà, filtrà, colà
filtro sm. filtro
finale agg. final
finalmente av. inpò, a la fin, tase via, basta via
finanze sf.pl. schei sm.pl., solde sm.pl.
fine agg. e sm. 1) fin, final, struco 2) fin, rafinà /sal fin
fine sf. fin /la fin del chèc
finestra sf. fenestra
finferlo sm. sfongol de rodela [sfón-gol, ro-đè-la]
fingere v.intr. fei finta [fèi]
finire v.tr., finito p.p. fenì
fino av. fin, infin
finocchio sm. fenocio [fe-nò-cio]
finora av. fin ades [a-đès]
finto agg. falso, artificial, postize [po-stì-ẑe]
finzione sf. scondinele [scon-di-nè-le] sf.pl.
fiocco sm. fioco /nevica a grandi fiocchi: ien do scarpete [scar-pé-te] de nieve
fioco agg. puoro [puó-ro]
fionda sf. fionda, frombola
fiondata sf. fiondada [fion-dà-đa]
fioraio sm. fiorer [fio-rèr]
fiore sm. fior [fiór]
fiorire v.intr., fiorito p.p. fiorì
fioritura sf. fioridura [fio-ri-đú-ra]
fiorume sm. fiorime, sedize [se-đì-ẑe] (L.S.I.) [Lozzo (E.D.F.): malvei [mal-vèi]
Firenze Firenze [Fi-ren-ẑe] Capitale provvisoria del Regno d'Italia nel 1866, quando il Cadore fu unito all'Italia. Il primo deputato cadorino al parlamento italiano fu Don Natale Talamini, al quale capitò di esaminare in commissione parlamentare certi rendiconti che non tornavano. In tale occasione disse: "in Italia meno feste, a Firenze miglior teste, al popolo più pane, e al Re manco puttane !" [da V.M.T.: Vedi Appendice - Altri Testi Citati - 7)]
firmare v.tr., firmato p.p. firmà, segnà
fisarmonica sf. finfogna [fin-fò-gna] (arc.) (G.D.C.), armonica [ar-mò-ni-ca]]
fiscale agg. fiscal
fischiare v.intr., fischiato p.p. subià, fi-scià [fi-s'cià]
fischiettare v.intr. subiotà
fischietto sm. subioto [su-biò-to]
fischio sm. fis-cio
fisica sf. fisica
fisionomia sf. fisonomia
fissare v.tr. 1) fissà, fermà, cenì fermo 2) vardà fis 3) stabilì /fissato p.p. fissà, fermà, cenù fermo, stabilì
fisso agg. e av. fis, fito /vardà fis
fitta sf. (dolore) raiada [ra-ià-đa]
fiume sf. fiume /piena del -: brentana [bren-tà-na] /fluitazione: menada [me-nà-đa] /i nomi dei fiumi in cadorino sono femminili: la Piave, la Buoite, la Rite, ma non ero riuscito a trovare il nome o i nomi femminili che li indicano. Tento un'ipotesi per questa incongruenza: in latino flumen è neutro, è possibile che la parola antica sia stata la flume, da qui si spiegherebbe il femminile [a seguito di detta ipotesi, ho ricercato su Internet "la flume" e ho trovato nel "Tristano Veneto" conferma sia del femminile, sia della forma, vedi la frase: "me voyo anegar in questa flume", cap. 269]
fiutare v.tr., fiutato p.p. nasà [na-∫à]
fiuto sm. nas
flaccido agg. fiapo, flos, mol [mòl], sgneco [sgnè-co]
flagellare v.tr., flagellato p.p. scurià
flagellazione sf. scuriada [scu-rià-đa]
flanella sf. fanela [fa-nè-la]
flettere v.tr., flesso p.p. domà
floridezza sf. floris [flò-ris] solo nella locuzione: esse in floris
floscio agg. flos [flòs]
fluviale agg. de fiume, par fiume
fluire v.intr. desgore /fluito p.p. desgoresto
fluttuare v.intr. dì incà inlà /fluttuato p.p. dù incà inlà
focaccia sf. fugaza [fu-gà-ẑa]
focalizzare v.tr. bete a fuò [fuó] /focalizzato p.p. betù a fuò
focolare sm. fogher [fo-ghèr] (locale chiuso da tre lati e circondato da panche, in cui si trova il larin, [la-rìn] (sm.) pietra quadrangolare rialzata (sas del fogher))
FOGHER
LARIN
fodera sf. fiodra [fió-dra]
foderare v.tr., foderato p.p. fiodrà
foglia sf. fuoia [fuó-ia] /fogliolina foiola, fuoiola
foglio sm. sfuoi [sfuói]
fogna sf. fognadura [fo-gna-đù-ra]
folata sf. folada [fo-là-đa]
follatura sf. foladura [fo-la-đú-ra]
FOLLETTI  DEL  CADORE
Come folletti in Cadore sono ricordati il Mazaruó e il Premevenco.
Il “Mazaruó” era uno spiritello scherzoso famoso per i suoi dispetti a donne e bambini, attento a non farsi vedere per non trasformarsi in un pezzo di legno.
Invece il “Premevenco” era una delle cause potenziali degli incubi e si manifestava con un nodo alla gola per i giovani e con un peso insostenibile allo stomaco per gli adulti. Il Premevenco, quando non poteva sedersi sul petto o sullo stomaco di qualcuno, si trasformava in un' ape e girava attorno al lume. A Santo Stefano per tenerlo lontano, le coppie si scambiavano le camicie, l'uomo indossava una camicia da donna e la donna quella da uomo. (Nel Bellunese era invece una donna che portava l’incubo, la "Smara”).
Per le altre creature leggendarie del Cadore, le ANGUANE, vedi la relativa voce Lettere A-B
fomentare v.tr. formentà
fondale sm. fon
fondamenta sf. sedime sm. [se-đì-me]
fondere v.tr. fonde [fón-de] /fuso p.p. fondù (fondesto)
fondo sm. 1) fon [fón], fondo 2) son [són] /in fondo: do in son
fontana sf. brente sm. [brén-te]; festin sm. [fe-stìn] (fontana in tronco d'albero incavato)
BRENTE A CIBIANA (Foto Alex Luisotto Facebook)
fontaniere sm. fontanier
FONTANIERI STORICI DI VENAS
GEI Raffaele "Fauro" (Venas, 1908-1967) Morì in servizio a seguito di un tragico incidente, precipitando con il motocarro del Comune di Valle nel torrente Boite dalla strada per Cibiana poco sopra il ponte omonimo. 
DE LORENZO Ottavio "Falia" (Venas, 1939-1990).
fontanile sm. brente [brén-te]
foraggio sm. erbasego [er-bà-∫e-go] (G.D.C.) /forame [fo-rà-me] (L.S.I.)
forare v.tr., forato p.p. sbusà [∫bu-∫à]
forbice sf. forfis [fòr-fis] /forbicina sf. forfesina
forca sf. forcia [fór-cia] /no fei forcia de bon
forcella sf. forzela [for-ẑè-la]; (passo) furcia (L.S.I.)
forchetta sf. piron sm. [pi-rón]
forcina sf. forcheta (par i ciavei)
forestale agg. e sm. forestal [fo-re-stàl] /i forestali: chi de la forestal, i forestai
forestiero sm. foresto [fo-rè-sto]
forfecchia sf. farfajija [far-fa-jì-ja], forfesina
forfora sf. parpaiola [par-pa-iò-la]
forgiare v.tr. bate fora [fò-ra] /forgiato p.p. batù fora
forma sf. forma, sagoma
formaggio sm. formai [for-mài] /forma di -: peza [pè-ẑa] de formai /formaggio fritto: frico, fricò /larva del formaggio carol sm. [ca-ról] /formaggio con le larve loc.s. formai carolà
formale agg. formal
formare v.tr., formato p.p. formà, modelà
formica sf. formia [for-mìa]
formicaio sm. formiei [for-mi-èi]
formicolìo sm. formie sf.pl. [for-mìe]
formula sf. formola
fornace sf. fornas [for-nàs]
fornaio pistor [pi-stór] (V.M.T.), panetier [pa-ne-tiér]
fornello sm. spoler, [spo-lèr], fornèl [for-nèl], fornèla sf. [for-nè-la] /piastra del -: plota sf. [plò-ta]
fornicare v.intr. comete pecà carnal
fornire v.tr., fornito p.p. fornì, procurà
fornitore sm. fornidor [for-ni-đór], fornitor
forno sm. for, forno
Forno di Zoldo Forno /in zoldano: Al Fôr /Frazioni e Borghi: Arsiera, Astragal, Bragareza [Bragareẑa], Campo, Cercenà, Col, Colcever, Cornigian, Dont, Doza [Doẑa], Fopa, Fornesighe, Le Bocole, Ospedal , Pieve, Pontesei, Prà, Pradel, Pralongo, Solagnot, Somariva, Sote le Rive, Sotorogno, Vila
forse av. forsi [fór-si], forse [fór-se] [Perarolo: fursi]
forte agg. forte /(robusto) stagno
forte sm. forte /al forte de Rite
fortificazione sf. fortificazion [for-ti-fi-ca-ẑión]
fortuna sf. fortuna, destin sm., sorte, fatalità
fortunatamente av. par fortuna, tase via [tà-∫e] fortunatamente il tempo è bello: tase via che 'l tempo l'é bel
forza sf. forza [fòr-ẑa] /per forza: muss [voce tedesca]
forzare v.tr., forzato p.p. sforzà [sfor-ẑà]
fosco agg. scuro
fosforo sm. fosfor [fò-sfor], fosforo
fossa sf. busa [bù-∫a] /fossetta buseta
fosso sm. fos [fòs]
fotocopiare v.tr., fotocopiato p.p. fotocopià
fotografare v.tr., fotografato p.p. fotografà
fottere v.tr., fottuto p.p. ciavà, taconà, pincià, fei ficio loc.v.intr.
fra prep. da ca de; intrà
fragile agg. fragil
fragola sf. fraia [frà-ia]
fragore sm. sessuro
frana sf. boa [bóa]
franare v.intr., franato p.p. sboà [∫boà], desboà [de-∫boà] /è franato tutto: s'a desboà do duto
frangia sf. franda
francobollo sm. bolo [bó-lo] (pl. boi, boli), marca sf.
franco agg. franco, seguro
francolino di monte loc.s.m. (‪Tetrastes bonasia‬) francolin sm. [fran-co-lìn]
frantoio sm. pestrin
frantumare v.tr., frantumato p.p. pestuzà [pe-stu-ẑà]
frapporre v.tr. e rifl. bete de medo [bé-te, mè-đo] /frapposto p.p. betù de medo
frasca sf. frassa [fràs-sa]
frase sf. espression [e-spres-sión], modo de dì loc.s.m. [mò-đo]
frassino sm. frassin [fràs-sin]
frastagliare v.tr., frastagliato p.p. capetà, taiuzà [ta-iu-ẑà]
frate sm. frare, frate, frà
fratellastro sm. fradelastro [fra-đe-là-stro]
fratello sm. fardel [far-đèl], fradis [frà-đis]
frattazzo sm. frataze [fra-tà-ẑe] /verbo: fratazà [fra-ta-ẑà]
frattura sf. scavazada [sca-va-ẑà-đa]
fratturare v.tr., fratturato p.p. scavazà [sca-va-ẑà]
fraudolento agg. fufignon
frazione sf. frazion [fra-ẑión]
freccia sf. freza [fré-ẑa]
freddo sm. friedo [frié-do], fiedo [fié-do] /freddo intenso, specialmente riferito alla notte o all'interno delle case: tenebria sf. [te-ne-brìa]
freddoloso agg. fredolos [fre-đo-lós]
fregare v.tr., fregato p.p. 1) freà, sfreà 2) fregà, ciavà, botonà 3) (mani) sfregolà /fregare (pulire) il pavimento: sfreà su 'l siolo
fregatura sf. 1) sfreada [sfre-à-đa] 2) fregada [fre-gà-đa], ciavada [cia-và-đa], botonada [bo-to-nà-đa], inpirada [in-pi-rà-đa]
fregola sf. frega
frenare v.tr., frenato p.p. frenà
freno sm. fren [frén] freno /fren a man
frequentare v.tr. e rifl. 1) frecuentà 2) parlà 
fresare v.tr., fresato p.p. fresà /fresà canalin (occh.)
fretta sf. pressa [près-sa], premura /di fretta loc.av.: de scampon, de pressa
friabile agg. creol [crèol]
friggere v.tr. fride [frì-đe] /fritto p.p. frito, (fridesto)
frignare v.intr. sgnefà [∫gne-fà]
fringuello sm. zavatol [ẑa-và-tol], finco (voce tedesca)
fringuello alpino taloco sm. [ta-lò-co]
frittata sf. fortaia [for-tà-ia] /chi a fortuna, chi a fortaia
frittella sf. fritola [frì-to-la]
frizzante agg. che beca /l'aria è frizzante: l'é n'aria che beca
friulano sm. furlan [fur-làn]
Friuli Furlania [Fur-la-nìa]
frivolo agg. frivol [frì-vol]
frizione sf. (auto) frizion [fri-ẑión]
frodare v.tr., frodato p.p. inbroià [in-bro-ià]
frodo (di) loc.av. de sfrus
frollare v.tr., frollato p.p. frolì
fronteggiare v.tr. fei fronte [fèi] /fronteggiato p.p. fato fronte
frosone sm. (Coccothraustes coccothraustes) sfrison [sfri-∫ón]
frottola sf. frombola [fróm-bo-la]
frugare v.intr., frugato p.p. sfuringià [sfu-rin-già], scuzignà [scu-ẑi-gnà]
fruire v.intr., fruito p.p. dorà
frumento sm. formento [for-mén-to] /frumento non pulito: formenton [for-men-tón] (L.S.I.) /mazzetti di frumento: mane sm.pl. /battitoio per frumento: gramola sf. (L.S.I.)
frusciare v.intr., frusciato p.p. strassignà v.tr.
fruscio sm. strassignada sf.
frusta sf. scuria [scú-ria]
frustare v.tr., frustato p.p. scurià
frustata sf. scuriada [scu-rià-đa]
fruttare v.tr. frutà, rende [rèn-de] /fruttato p.p. frutà, rendù, (rendesto)
fruttivendolo sm. botega dei frute, frutivendol [fru-ti-vèn-dol] /Voi menẑonà na femena de Venas, vedua e senẑa fioi, che dopo la guera, onde che l'avea perdù duto coi bombardamente in Germania, l'avea betù su na botega dei frute. L'a s'avèa refudà de tuoi la misera carità che 'l governo talian ghi avèa ofrì par compensaẑion dei dane de guera, mandandoghila indrio. L'avea sempre puoca roba, e cuan che se dea a vede de argo che no era pì inte botega, come par scusasse la disea, tanto par dì an nome: "Chela porca de Nana la me a portà via le ultime [p.e. naranze] che avèo"
frutto sm. fruto
fucilare v.tr., fucilato p.p. fusilà [fu-∫i-là]
fucile sm. fusil [fu-∫ìl], s-ciopo [s'ciò-po] /fusil da caza [cà-ẑa] /s'ciopo a bala, a balin
fucina sf. fusina [fu-∫ì-na]
fuga sf. scampada [scam-pà-đa] /mettere in -: scorsedà
fugace agg. solà via [∫o-là] /la vita è fugace: la vita la ∫òla via
fuggire v.tr., fuggito p.p. scampà
fulcro sm. as
fuliggine sf. calidin sm. [ca-lì-đin], fulime sm. [fu-lì-me] (fulime è la polvere sottile, calidin il residuo carbonioso più grosso) /sporco di fuliggine: forsignà
fulmine sm. fulmin [fúl-min], saeta sf. [saé-ta]
fulvo agg. baratin
fumare v.tr., fumato p.p. fumà, pipiolà
fumata sf. fumada [fu-mà-đa]
fumatore sm. fumador [fu-ma-đór]
fumigare v.tr., fumigato p.p. infumeà
fumo sm. fun, poiata sf. [po-ià-ta], fumitera sf. [fu-mi-tè-ra] /qui è tutto pieno di fumo: ca inte l'é duta na poiata,....na fumitera
fune sf. soga [só-ga] (G.D.C.), righin sm. [rì-ghin] (di corda), funaze sm. [fu-nà-ẑe] (di cuoio)
funerale sm. funeral [fu-ne-ràl] (pl. funerai ), sepoltura sf.
funestare v.tr., funestato p.p. devastà
fungere v.intr. fei [fèi] /funto p.p. fato /ha funto da testimone: l'a fato da testimonio
fungo sm. sfongol [sfón-gol] (pl. sfongui [sfón-gui])
funivia sf. funivia
funzionare v.intr., funzionato p.p. funzionà [fun-ẑio-nà]
fuochista sm. foghin [fo-ghìn]
fuoco sm. fuò [fuó] /faier [fà-ier] (solo nell'espressione: fei duto 'n faier) /l'é du do 'l fuó /"Al fuó fa compagnia" /(fuochi propiziatori della vigilia dell'Epifania) pavaruoi sm.pl. [pa-va-ruói]
fuori av. fora [fò-ra], de fora /fora, come inte, su, do, via, è usato in forma particolare, es.: fora par fora, fora par sote, dì in fora, fora a Val, fora dal dotor; verto fora, verde fora, preme fora, parà fora, magnà fora, studià fora, ecc.
fuori mano loc.av. foravia [fò-ra-vìa]
fuorviare v.tr., fuorviato p.p. desvià
furbizia sf. furbizia [fur-bì-ẑia] /[Valle: furbità] /uomo dotato di furbizia fucs sm. [Perarolo] (dal tedesco Fuchs = volpe) /l'é an fucs
furgone sm. furgon [fur-gón]
furioso agg. furios [fu-riós]
furto sm. robà /c'è stato un furto in chiesa: i é dude a robà inte cesa //robarìa /la roba ien da la robaria /avèo cognossù un, che da dovin, par bisuoin, al dèa a robà inte le ciase: sto cà, cuan che l'avea apena fato al colpo, al ciantèa: "Vola colomba bianca vola" [no credo che i manager da Wall Street in fora i ciante diferente]
fuscello sm. bruscheta sf. [bru-sché-ta] /tirà le bruschete = tirare a sorte (con dei fuscelli) [Lozzo: festuco]
fusione sf. fusion [fu-∫ión]
fuso sm. fus (tess.)
fustella sf. fustela (occh.)
fustigare v.tr., fustigato p.p. scurià
fusto sm. (di pianta) fusto, zocia sf. [ẑò-cia], iamba sf., cana sf. /(recipiente) bidon [bi-đón] /(anat.) torso /(costruz.) teler [te-lèr]
futile agg. frivol [frì-vol]
futuro agg. che ien, che a da ienì /l'anno futuro: l'an che ien, che a da ienì /sm. doman, davante /il futuro è nero: al davante l'é negro

INDICE PER LETTERE ALFABETICHE, PER GRUPPI DI LETTERE O PER ARGOMENTO

   INDICE PER LETTERE ALFABETICHE, PER GRUPPI DI LETTERE O PER ARGOMENTO   LIBRO: LA LINGUA LADINA DEL CADORE di GIANCARLO SORAVIA    ABBREV...